Eterno dilemma: meglio single o (male) accompagnati?
Se il rapporto è molto negativo non ci sono dubbi, ma a volte vale la pena tentare un salvataggio
Il proverbio non lascia spazio a dubbi: meglio soli che male accompagnati. La vita però ha sfumature più sottili, per cui qualche dubbio è lecito, specie nelle situazioni border line, in cui ci chiediamo se tener duro non possa salvare il rapporto e riportarci a momenti più sereni, specie se siamo convinti che la solitudine sia più desolante di qualsiasi altra difficoltà. Il grande tema è: quanto “male” siamo accompagnati? E quanto invece il disagio che avvertiamo dipende invece da pretese eccessive da parte nostra? Davanti al dilemma, ragioniamo dunque con calma e facciamo un bell’esame di coscienza, che ci aiuterà anche a conoscere meglio noi stessi.
QUANDO TRONCARE SENZA ESITAZIONI – Gli amori tossici sono un laccio da cui liberarsi senza esitazione, non appena abbiamo la lucidità necessaria a riconoscerli. Sono subdoli, perché nei rapporti di questo genere le cose non vanno sempre male, ma i momenti felici si alternano a quelli di grande sofferenza. I segnali da non sottovalutare sono il senso di crescente isolamento in cui ci troviamo, perché veniamo allontanate da amici e altri familiari, mentre l’altro si impone come nostro unico orizzonte. I comportamenti e le parole del partner tossico fanno insinuare a poco a poco in noi l’idea che non valiamo niente e che non siamo in grado di bastare a noi stese, oppure che non siamo capaci di amministrare il nostro denaro e che quindi dobbiamo lasciarne a lui il controllo. Rapporti di questo genere sfociano molto spesso nella violenza e nella sopraffazione, e sono quindi da sfuggire con tutte le nostre forze, finché siamo in tempo: se serve, chiediamo aiuto senza esitare.
LA SOLITUDINE – È una delle cose che spaventano di più del ritrovarsi single. Certo, le situazioni quotidiane sono complicate e la vita può essere più semplice se la si affronta in due. Questo però non deve portaci a trascinare all’infinito un rapporto insoddisfacente, anche se siamo convinte che un fidanzato così-così è pur sempre meglio che essere del tutto sole. La solitudine, meglio se transitoria, può essere una utile esperienza in cui dimostrare a se stesse di essere in grado di cavarsela da sole. Lo spazio che un partner insoddisfacente occupava nella nostra vita può essere occupato con maggiore successo da un gruppo di amici affiatati e piacevoli: magari proprio uno di loro, trovandoci serenamente single, potrebbe farsi avanti e occupare con ottimi risultati il posto rimasto vuoto nel nostro cuore. Per aiutarci nella decisione può aiutarci un esame spassionato della nostra attuale relazione: se mancano la fiducia e la stima reciproca, se uno o entrambi i partner sono spesso infedeli, e se, al contrario, ci sono crisi frequenti di gelosia, se il denaro non viene gestito in modo trasparente e onesto, meglio troncare il rapporto: ci sono torti che la dignità personale e la nostra autostima dovrebbero impedirci di sopportare. Stesso discorso se c’è una eccessiva diversità tra i partner sul valore che ciascuno attribuisce al rapporto: se per uno dei due si tratta di una storia importante e per l’altro è solo un’avventura, è proprio il caso di lasciar perdere
LITIGARE PER FAR TORNARE IL SERENO – Il fatto che il nostro sia un amore litigarello, invece, non è necessariamente un segnale di cattiva salute della relazione. Il confronto, anche animoso, è preferibile a certi falsi silenzi, in cui il fuoco cova sotto la cenere. Impariamo semmai a bisticciare in modo costruttivo, senza trascendere e soprattutto senza troppa aggressività. In una lite, cerchiamo anche di non perdere di vista la risoluzione del problema che stiamo affrontando. Non rinunciamo a far valere il nostro pensiero e la nostra facoltà di dire NO a quello che non vogliamo, ma nello stesso tempo evitiamo di voler prevalere a tutti i costi. Ascoltiamo il punto di vista dell’altro e accettiamo l’ottica del compromesso. Impariamo anche a sorvolare sulle situazioni meno importanti, concentrando l’attenzione sui temi davvero cruciali: in questo modo litigheremo meno e la vita a due sarà più serena. Impariamo anche a fare la pace entro breve tempo: la saggezza popolare invitava a non lasciar tramontare il sole sulla nostra collera, un chiaro invito a far tornare al più presto il sereno.
E SE SALVASSIMO IL RAPPORTO? – In fondo, nessuno è perfetto: se lui non è il principe azzurro, neppure noi siamo la principessa Aurora: anche nella vita a due occorre accettare dei compromessi Vale senz’altro la pena tentare il salvataggio del rapporto se siamo ragionevolmente certi che in noi e nel partner c’è ancora un sentimento vero anche se un po' "stropicciato". Non serve progettare di stare insieme per tutta la vita, ma deve esserci la volontà di percorrere insieme un tratto di strada, lungo o breve che sia, condividendone gioie e dispiaceri. Sì a un nuovo tentativo se le situazioni tendono a evolversi verso il meglio: in fondo si continua a crescere e maturare per tutta la vita, e soprattutto se, almeno ogni tanto, proviamo la sensazione di complicità e di totale appagamento che può dare la vita a due.
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