Un sodalizio che dura da 70 anni quello fra lʼArma dei Carabinieri e Alfa Romeo. La prima vettura della Casa di Arese per i carabinieri fu la 1900 M “Matta” nel 1951 e da lì nacque il mito delle “gazzelle”. Il nome Alfa Romeo allʼepoca era indice di successo sportivo: il Biscione infatti aveva vinto i primi due titoli mondiali di Formula 1 nel 1950 e 1951.
Oggi quel sodalizio prosegue con la consegna della Giulia Radiomobile 2.0 turbo 200 CV con cambio automatico a 8 rapporti allʼArma. Una berlina moderna e allestita di tutto punto per assolvere le sue funzioni nelle mani delle forze dellʼordine. Si distingue per la livrea blu istituzionale dei Carabinieri. I gruppi ottici sono composti da un pannello a messaggio variabile aerodinamico di ultima generazione, due lampeggianti con luci laterali e faro orientabile, i lampeggianti LED sui retrovisori esterni, il parabrezza e le portiere blindate (livello B4) e i cristalli laterali e il lunotto antisfondamento, la protezione antiscoppio del serbatoio carburante e altro.
A Torino, presso il Centro Stile che è sede del nuovo quartier generale Alfa Romeo, è stata consegnata dal presidente del gruppo Stellantis John Elkann al Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, la prima Giulia Radiomobile di una flotta che a regime conterà su 1.770 esemplari. Una storia lunghissima, dicevamo, iniziata nel 1951 e proseguita nel 1952 con la berlina 1900, questʼultima ribattezzata per prima “Gazzella”. E poi auto storiche, come lʼAlfetta e l’Alfa 90, l’Alfa Romeo 75 e le recenti 155, 156 fino all’Alfa Romeo 159. Ma non mancano esemplari della straordinaria Giulia Quadrifoglio.