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Al Qaeda: "Guerra santa continua"

Reazione alle parole di Benedetto XVI

Dopo le polemiche e le proteste del mondo islamico in merito al discorso del Papa, arriva anche la reazione della branca irachena di Al Qaeda. L'organizzazione ha pubblicato su un sito Internet un comunicato nel quale annuncia che "in reazione" alle parole di Benedetto XVI, la guerra santa continuerà finché l'Occidente non sarà sconfitto.

Rimane alta, dunque, la tensione dopo il discorso in Germania di Benedetto XVI. A poco sembrano servite le parole del Pontefice che, nel corso dell'Angelus domenicale, si era detto "rammaricato" per aver offeso il mondo islamico con le sue parole. Oltre al messaggio diffuso su Internet, che rinnova con forza la guerra santa in Iraq e chiede a gran voce le scuse del Pontefice, a Bassora, infatti, alcuni manifestanti hanno bruciato in segno di protesta un'effige del Papa e delle bandiere americane e tedesche.

"Dopo che lo stupido portatore della croce Bush ha annunciato l'inizio di una nuova campagna dei crociati contro l'islam e i musulmani e ha cominciato questa campagna con l'invasione dell'Afghanistan e dell'Iraq, ecco che il servo dei crociati , il 'Papa del Vaticano', ha seguito le orme di Bush negli attacchi flagranti contro l'islam e il suo profeta Maometto, per ciò che riguarda il rito della jihad", afferma il messaggio diffuso online intitolato "Comunicato sulla denigrazione del Papa dei cristiani contro il nostro profeta".

"Le sue dichiarazioni sono una mobilitazione a favore della guerra dei crociati dichiarata da Bush - continua il comunicato dell'organizzazione che raduna otto gruppi armati - Diciamo al servo dei crociati, ti devi aspettare la sconfitta... Diciamo agli infedeli e ai tiranni: dovete aspettarvi la sofferenza. Noi continueremo la nostra jihad. Non ci fermeremo fino a quando la bandiera della unicità (del dio islamico, ndr) sventolerà dovunque nel mondo".

Iran: spiegazioni Papa insufficienti
L'Iran ritiene le spiegazioni date dal Papa sul suo discorso a Ratisbona "necessarie", ma non sufficienti. Il Pontefice "deve dire che quello che aveva affermato è sbagliato", ha detto il portavoce del governo di Teheran, Gholam Hossein Elham.

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