Un murale con la scritta "Partigiano Reggiano" insieme ai volti di otto persone trucidate dai fascisti nel '44, situato su "Casa Manfredi" e ben visibile sulla autostrada A1 è diventato un caso. Per la Società Autostrade l'opera in questione va rimossa perché pericolosa e "distrae" i viaggiatori, soprattutto quelli che giungono da sud nel tratto Campegine-Terre di Canossa. Ma il sindaco reggiano si oppone e ora si cercherà una soluzione condivisa.
Il caso è partito il 22 aprile con la prima diffida di Autostrade ai promotori del murale: Istoreco, l'istituto per la Storia della Resistenza reggiana, Anpi e Comune di Reggio Emilia. La presenza di quel murale, rileva Autostrade, è contro il Codice della strada che all'articolo 23 vieta di collocare lungo la sede autostradale insegne, cartelli, manifesti che possano confondere ma soprattutto distrarre l'attenzione. Nei giorni scorsi un ulteriore invito al Comune per la rimozione.
L'opera in questione era stata inaugurata a settembre 2020 sulla casa colonica di Villa Sesso per omaggiare gli otto componenti delle famiglie Manfredi e Miselli che furono trucidati in una rappresaglia fascista nel dicembre del 1944. Le parole "Partigiano Reggiano", impresse a caratteri cubitali sulla casa colonica che fu sede dei gruppi di azione patriottica reggiani durante la Seconda Guerra Mondiale, riprendono la famosa canzone di Zucchero Fornaciari, artista originario di Roncocesi, frazione di Reggio Emilia.
Per l'Istoreco l'opera, volutamente visibile dall'autostrada, avrebbe fatto da "biglietto da visita della memoria storica reggiana condivisa". Quella di Villa Manfredi, ha ricordato Matthias Durchfeld, co-direttore Istoreco, "è un'iniziativa dal basso, partita dagli abitanti e dalle famiglie delle persone uccise dai fascisti e poi presa in carico dal Comune", "confido nel chiarimento che avverrà fra Comune e Autostrade".
Il sindaco fa "muro": è un simbolo incancellabile - Alla richiesta di Autostrade il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, ha risposto con fermezza. "Non cancelleremo il murale perché è simbolo della Resistenza", "è nel nostro Dna". Ma c'è una mano tesa al gruppo autostradale, per raggiungere un compromesso: "Siamo in contatto, siamo certi che troveremo assieme una soluzione a breve. La distanza dalla carreggiata, circa 50 metri dal centro, e la tipologia del murale non riteniamo vogliano in alcun modo indurre a confusione gli automobilisti, rispetto alla segnaletica verticale presente a lato della strada. Siamo disponibili a valutare l'eventuale piantumazione di alberi" per 'spezzare' lo skyline e "renderlo meno visibile dall'autostrada, se questo suggerisce il buon senso rispetto al tema della sicurezza stradale".
Autostrade tratta, forse un albero è la soluzione - Mano tesa accolta da Autostrade che ha dato "massima disponibilità per trovare una soluzione condivisa" informando di "aver già organizzato un primo incontro coi referenti delle istituzioni locali". Si valuterà insomma di piantare alberi ad alto fusto, per mitigare l'impatto visivo di Casa Manfredi, oppure l'ipotesi di riprodurre il murale in aree attigue non immediatamente affacciate sulla carreggiata, con spese a carico di Autostrade.