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Usa: l’esercito americano vuole dotare i carri armati di cartucce, come nei vecchi videogiochi

Lo scopo degli scienziati militari è aggiornare i propri mezzi grazie a dispositivi difficili da replicare, proprio come le cartucce usate su alcune console negli anni ‘90

IGN

Le guerre costano ogni anno al mondo non solo vite umane, ma ingenti dispendi e sacrifici economici. Un carro armato, per esempio vale circa 6 milioni di dollari. Pensando a quanto sarebbe stato costoso aggiornare l'intera flotta, i ricercatori dell’esercito degli Stati Uniti hanno deciso di puntare su una tecnologia ben nota al pubblico dei videogiocatori. Anziché acquistarne o produrne di nuovi, l'esercito vuole aggiornare i propri veicoli utilizzando cartucce simili a quelle di Nintendo 64, che non possono essere replicate, ma facilmente sostituite.

L'idea degli scienziati dell'esercito è di rendere il processo di aggiornamento più veloce ed economico, aumentando la durata delle piattaforme che già esistono e funzionano ancora molto bene. Il metodo di sistema modulare proposto dai tecnici, noto come CMOSS, renderebbe meno specializzata e complessa la sostituzione delle varie componenti, con un processo simile a quello con sui si installa una scheda video o si rimuove un chip da un computer.

"Grazie alla modularità, il sistema permetterebbe risparmi sui costi attraverso una maggiore concorrenza durante la fase di approvvigionamento", spiega il ricercatore Jason Dirner, uno dei leader del progetto. "Tuttavia, è da tenere in conto anche il potenziale per risparmi significativi durante tutto il ciclo di vita, compresa la manutenzione del veicolo stesso".

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I carri armati sono attrezzature complesse, con componenti unici, progettati per scopi specifici e, il più delle volte, installati in modo ridondante all'interno del veicolo per entrare in azione in caso di guasto. Il sistema modulare approfitterebbe di questa ridondanza di componenti, riutilizzando antenne, ricevitori e processori già esistenti nei veicoli blindati. L'intero aggiornamento sarebbe fatto per mezzo di apparecchiature "plug and play", che sarebbero più facili da configurare e pronte all'uso pochi minuti dopo l'installazione.

L'obiettivo di questo nuovo progetto è che i fornitori bellici adottino gli standard utilizzati dai comparti militari per garantire che qualsiasi nuova scheda possa essere di facile inserimento e sia operativa con le varie tecnologie che già esistono sulla stessa piattaforma. Il sistema sviluppato da giganti come Atari, Sega e Nintendo ha rivoluzionato il mercato dei giochi negli anni ’90. Un'unica piattaforma forniva la scheda grafica, il processore, l'alimentazione e i punti di connessione come i monitor o TV, mentre all'utente finale spettava acquistare solo console e potersi godere il divertimento con centinaia di giochi progettati per sfruttare al meglio le sue risorse.

È con questa idea dunque che i ricercatori dell'esercito degli Stati Uniti vogliono fare a meno di scambi e sostituzioni che richiedono tempo. Piccole schede, con connessioni proprietarie, si occuperebbero della maggior parte del lavoro, mantenendo i veicoli aggiornati con tecnologie innovative e competitive, nonché difficili da replicare. Le cartucce contenenti gli aggiornamenti necessari potrebbero infatti essere scambiate sul campo di battaglia come tra giocatori, adattando il carro armato a un particolare tipo di combattimento o a un terreno specifico, senza la necessità di sostituire l'intero veicolo.

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