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Morte dell'avvocato dei vip, la sorella condannata a 15 anni per omicidio e falso in testamento

Marco Valerio Corini, malato terminale, era morto nel 2015 dopo l'iniezione di un sedativo da parte della donna, medico anestesista

Marzia Corini, medico anestesista accusata di aver ucciso nel 2015 con una sedazione letale il fratello, l'avvocato di vip e calciatori Marco Valerio Corini, è stata condannata a 15 anni dalla Corte d'Assise del tribunale de La Spezia. Assieme a lei è stata condannata a 4 anni Giuliana Feliciani, avvocato ed ex collega di Valerio. Al centro dell'inchiesta, l'importante patrimonio testamentario dell'avvocato.

Marco Corini è morto il 25 settembre 2015, lo stesso giorno in cui aveva programmato un incontro nella sua casa di Ameglia con il notaio per precisare le sue volontà sul testamento. Secondo la Procura, la morte dell'uomo, malato terminale di cancro, è stata indotta da un'overdose di Midazolam, un sedativo iniettato all'uomo dalla sorella. Marzia Corini ha sempre sostenuto che la sedazione fu praticata per alleviare le sofferenze de fratello e nel rispetto dei protocolli sanitari.

Per il pubblico ministero Luca Monteverde, sostenuto dai risultati delle indagini dei carabinieri, l'iniezione di medicinale da parte della donna aveva invece lo scopo di consentirle di impossessarsi di un milione dell'eredità, dalla quale altrimenti sarebbe stata estromessa.

L'imputazione per Marzia Corini, che prima del 2015 aveva operato per diverse associazioni umanitarie in giro per il mondo, era di omicidio volontario e falso in testamento: per lei la Procura aveva chiesto 23 anni. Giuliana Feliciani era invece finita alla sbarra per circonvenzione d'incapace e uso di testamento falso.

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