"Dobbiamo avere un'attenzione particolare verso i forestieri, come pure per le vedove, gli orfani e tutti gli scartati dei nostri giorni". Lo ha detto il Papa nella messa per la Giornata del Migrante. "Il Signore ci chiede di mettere in pratica la carità nei loro confronti" e "restaurare la loro umanità, assieme alla nostra, senza escludere nessuno, senza lasciare fuori nessuno".
"Basta indifferenza verso le vecchie e nuove povertà" - "Come cristiani - ha sottolineato il Pontefice - non possiamo essere indifferenti di fronte al dramma delle vecchie e nuove povertà, delle solitudini più buie, del disprezzo e della discriminazione di chi non appartiene al 'nostro' gruppo. Non possiamo rimanere insensibili, con il cuore anestetizzato, di fronte alla miseria di tanti innocenti. Non possiamo non piangere. Non possiamo non reagire".
"Non possiamo rimanere insensibili, con il cuore anestetizzato, di fronte alla miseria di tanti innocenti. Non possiamo non piangere. Non possiamo non reagire. Chiediamo al signore la grazia di piangere, quel pianto che converte il cuore dinanzi a questi peccati".
"Amare il prossimo significa sentire compassione per la sofferenza dei fratelli e delle sorelle, avvicinarsi, toccare le loro piaghe, condividere le loro storie, per manifestare concretamente la tenerezza di Dio nei loro confronti. Significa farsi prossimi di tutti i viandanti malmenati e abbandonati sulle strade del mondo, per lenire le loro ferite e portarli al più vicino luogo di accoglienza, dove si possa provvedere ai loro bisogni".
I vescovi: "Il Signore ci invita alla solidarietà" - Anche i vescovi invitano alla solidarietà, come ha sottolineato nel suo saluto a Papa Francesco il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. "Il Signore, con la sua Parola e il suo esempio di amore, ci invita ad essere solidali, a non assecondare le ingiustizie e l'empietà - ha detto -. I poveri che bussano alla nostra porta, i migranti e altri che cercano una vita migliore sono il nostro prossimo nel bisogno".