Pubblicata dai servizi segreti della Camera

Ecco la denuncia che ha provocato la richiesta di impeachment per Trump | E' di un agente della Cia alla Casa Bianca

"Alcuni funzionari del presidente sono intervenuti per bloccare e mettere in sicurezza le informazioni relative alla conversazione tra i due leader", si legge nel documento

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Il comitato dei servizi segreti della Camera Usa ha diffuso una versione redatta del whistleblower, il reclamo che ha scatenato la richiesta di impeachment per il presidente americano Donald Trump. Secondo quanto riportato dal New York Times, l’autore del documento, presentato alla Camera lo scorso agosto, sarebbe un agente della Cia che ha prestato servizio alla Casa Bianca. Il testo ha rivelato i dettagli della telefonata avvenuta il 25 luglio tra Trump e il presidente ucraino Volodimir Zelenskij.

Il contenuto del whistleblower - Nella lettera di sette pagine, il funzionario di intelligence scrive che il presidente Usa è colpevole di abuso di potere, in quanto fece pressioni su un leader straniero per intromettersi nelle elezioni presidenziali americane del 2020. "Nei giorni successivi alla telefonata, alcuni funzionari della Casa Bianca sono intervenuti per bloccare e mettere in sicurezza le informazioni relative alla conversazione tra i due leader. Soprattutto la trascrizione parola per parola.”, si legge nel documento. “Queste azioni comportano rischi per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. I funzionari della Casa Bianca avevano capito la gravità di quanto emerso durante la conversazione”.

I dettagli della telefonata - Secondo quanto scritto nel whistleblower e nel testo della telefonata, Trump, nel corso della conversazione, fece pressioni su Zelenskij per iniziare un’indagine di corruzione su Joe Biden, candidato dem alle presidenziali 2020, e su suo figlio, Hunter Biden, che aveva lavorato come membro del board di una società ucraina di gas naturale, Burisma. Trump disse al leader ucraino che nel 2016, Joe Biden, in qualità di vicepresidente di Barack Obama, aveva chiesto all’Ucraina di licenziare il procuratore generale Viktor Shokin, il cui ufficio aveva aperto un'indagine su Burisma.