Le proteste dei genitori

Mancano bidelli e prof: ad Ustica la scuola non ricomincia

Centoquindici alunni di medie, elementari ed asilo non possono tornare in classe perché non c'è personale disposto a trasferirsi sull'isola. Le proteste dei genitori: negato il diritto allo studio

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Vacanze forzate per i 115 alunni di asilo, elementari e medie di Ustica (Palermo). La scuola, infatti, non ha regolarmente aperto il 17 settembre per mancanza di personale: il provveditorato di Palermo, infatti, non trova bidelli e insegnanti disposti a trasferirsi sull'isola per iniziare il nuovo anno scolastico. Monta la protesta dei genitori perché vedono negato ai loro figli il diritto allo studio. La situazione non sembra sbloccarsi, anche se dalla segreteria sono cautamente ottimisti nell'annunciare: "Si riapre giovedì 26 settembre".

La prima campanella, dunque, non è ancora suonata nella scuola di Ustica, dove le porte restano sbarrate e i banchi vuoti. Mancano il personale Ata e alcuni insegnanti: non sono stati nominati i tre assistenti amministrativi, mentre, dei previsti sette collaboratori scolastici, ce ne sono solo due. Con questi numeri i plessi non possono essere aperti. Nonostante gli incontri in provveditorato la situazione sembra in stallo. Il motivo? Pare che non ci sia personale Ata disposto a trasferirsi nell'isola.

"Si attende l'invio del personale del provveditore - spiegano dall'istituto comprensivo. - Certo, mancano anche insegnanti, ma al momento l'emergenza è il personale Ata". Con un timido annuncio: "Si ricomincia il 26".

Il mancato inizio dell'anno scolastico sull'isola ha scatenato comunque le proteste dei genitori degli alunni che da giorni chiedono interventi da Palermo. A loro si aggiunge la voce dei rappresentanti politici.

"Chiediamo un consiglio comunale straordinario e urgente in seduta aperta perché la nostra comunità non è più disposta a tollerare che gli venga negato uno dei diritti fondamentali della Costituzione: 'La scuola èaperta a tutti'", propongono i consiglieri comunali di minoranza di Ustica, Renato Mancuso, Vittoria Salerno e Tania Licciardi.

"Ogni anno che passa è sempre peggio - aggiungono - Siamo impotenti di fronte ad una richiesta di attuazione di un sacrosanto diritto che si scontra con l'applicazione della legislazione vigente che non è adatta alla nostra piccola realtà e alle innumerevoli piccole realtà che popolano la nostra nazione".