Viaggio breve a Napoli dalle molte personalità
Pizza e sfogliatelle, maioliche, il brulichio di Spaccanapoli, il lusso dell’antico Regno
Napoli e le sue mille anime creano uno stato di eccitazione misto a incredulità nel viaggiatore in giro per Napoli: le sue contraddizioni, gli eccessi, la bontà della sua cucina, il lusso dei palazzi nobiliari e il vociferare nei vicoli delle zone più popolari rendono unica la vacanza. Per questo breve week end partenopeo si va rigorosamente a piedi o con la metro così da godere il meglio di quella che fu capitale del Regno delle Due Sicilie.
Le molte personalità di Napoli
Iniziamo dalla piazza più nota di Napoli,
piazza del Plebiscito, un abbraccio caloroso in segno di accoglienza che le colonne della Basilica di San Francesco di Paola danno al viaggiatore. Si tratta di una delle piazze più grandi d’Italia e l’affaccio maestoso del
Palazzo Reale proprio qui, suggerisce il prestigio che questo luogo ha respirato fin dalla realizzazione. Bisogna provare a stare al centro della piazza; poi si può decidere di visitare il Palazzo Reale con gli appartamenti e la
Cappella Palatina (che ospita il presepe del Banco di Napoli, oltre 300 pezzi antichi di artigianato magistrale di arte presepiale napoletana).
Da qui inizia
via Toledo, che per oltre un chilometro, fino a piazza Dante, è la via dello shopping e dello struscio insieme a via Chiaia: soffermiamoci a guardare la stazione della metro Toledo, un mosaico gigantesco blu splendente che dà il capogiro; nei vicoli sulla sinistra della strada iniziano i
Quartieri Spagnoli, una delle zone più caratteristiche che nasconde negozietti artigiani e friggitorie golose. Sembra quasi di entrare nel set dell’”Oro di Napoli” di Vittorio De Sica.
Se un languorino ci coglie lungo il cammino fermiamoci a prendere un
“cuoppo” (una coppa di carta gialla alimentare) di specialità tutte fritte (pasta, pesciolini, verdure, pizza, crocchette) alla
Passione di Sofì, delizie da mangiare passeggiando oppure sedendosi all’interno di questa antica e pittoresca dimora napoletana. Poco distante il nostro viaggiatore trova la partenza della funicolare che porta in pochi minuti ai quartieri alti della città. Da
Castel Sant’Elmo, una possente rocca medievale costruita in tufo sul Vomero, la vista che si apre davanti agli occhi pare una cartolina, uno scorcio emozionante su Capri, il Vesuvio e il golfo di Napoli.
Da lassù anche
Castel dell’Ovo, così spinto verso il mare, sembra piccolo. Ma andando verso il mare, con una passeggiata comoda in discesa, passando fra ville eleganti e terrazze invidiabili, vetrine di artigiani di fama internazionale come Marinella - la firma delle cravatte di classe realizzate seguendo una tecnica sartoriale originale - il
lungomare Caracciolo prende forma nella sua bellezza. E’ la meta obbligata della domenica mattina per i napoletani, prima di sedersi alla tavola del pranzo generoso con la famiglia riunita. Indescrivibile la sensazione di serenità che si prova su questa promenade da via Caracciolo a via Partenope, fino a via Nazario Sauro e al molo di Santa Lucia, compresa fra il blu intenso del mare, la sagoma del “coccodrillo” caprese, le mura austere e rassicuranti di Castel dell’Ovo, le punte degli alberi delle imbarcazioni a vela laggiù nel porto, il cono del vulcano silente e gli imponenti edifici ottocenteschi.
La
voglia di pizza aumenta ad ogni passo, e allora il nostro viaggiatore si dirigerà verso la
Pizzeria Brandi, aperta nel 1780 e nota per aver dato i natali alla pizza margherita nel 1889, oppure nella zona di Spaccanapoli la pizzeria
Sorbillo in via dei Tribunali 32. Ma la miglior cena per l’altissimo livello delle materie prime e per la professionalità dello chef stellato Lino Scarallo è quella a
Palazzo Petrucci, due anime in due location eleganti, una, quella del ristorante, davanti al mare a Posillipo, l’altra, quella della pizzeria, in piazza San Domenico. Proprio in questa zona si trova l’Ospedale delle bambole, un vero e proprio centro di restauro che lavora dal 1800 al recupero e alla realizzazione di bambole, orsetti e compagni d’infanzia, anzi di tutte le età (www.ospedaledellebambole.it).
Due passi a
Spaccanapoli sono ideali per concludere la serata: questa strada lunga e dritta divide, anzi spacca nettamente in due parti la Napoli antica, e pullula di vita e di turismo ad ogni ora del giorno e della notte. Su questa via si affacciano palazzi suggestivi, carichi di affreschi e cortili interni unici, tanto da essere stati luoghi di ambientazione di numerosi film. All’interno di
Palazzo Tufarelli, nobile dimora del XVII secolo, si trova un rifugio da mille e una notte, ossia una terrazza mozzafiato sui tetti di Napoli, con skyline della città partenopea che sfavilla di luci. E’ un incanto questo priveé trendy e ricercato, amato dai grandi registi e dove da poco è permesso dormire in una delle magnifiche suite del Santa Chiara Boutique Hotel di Les Collectionneurs.
Al risveglio il nostro viaggiatore si troverà a due passi dall’imperdibile
complesso monumentale di Santa Chiara, monastero risalente al 1310 in stile gotico, il cui meraviglioso chiostro fu arricchito di straordinarie maioliche settecentesche con scene di vita quotidiana, e poi di affreschi dei Santi; un odore penetrante di agrumi addolcirà il silenzio surreale di questo spazio, grazie alle piante di limone, alle viti e ai glicini che arredano ulteriormente il chiostro, facendone un luogo mistico, avulso dalla contemporaneità.
Tornando alle gioie terrene, per essere sicuri di ripartire col sorriso non si può mancare di assaggiare le sfogliatelle, i babà e le altre specialità della pasticceria Poppella, nel rione popolare Sanità, il quartiere di Totò.
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