A Palazzo Bovara a Milano, va in scena tutta la femminilità di Elena Mirò.
La nuova collezione Autunno Inverno 2019 segue un preciso fil rouge “shiny & glam” caratterizzato da sofisticate pennellate di luce che regalano ai capi un senso prezioso: abiti perfetti per essere raccontati all’interno di un luogo suggestivo, che ospitò illustri personaggi come Stendhal e dove, non a caso, è proprio la luce delle grandi finestre a vestire e raccontare gli spazi.
Martino Boselli, Brand Director di Elena Mirò osserva: “Il nostro compito è quello di far sentire bella ogni donna quando indossa un nostro capo. Farla sentire bene e sicura di sé, fiera della propria bellezza e meravigliosa unicità, esaltando il suo fascino e la sua femminilità. Bellezza e fascino sono due cose diverse: la prima si vede mentre la seconda si sente. Soprattutto quando una donna sta bene con se stessa. Un magico connubio che si ottiene valorizzando al meglio stile e vestibilità e facendo in modo che ci si senta bene con un abito indosso. Alla base c’è un know how prezioso di stilisti e modellisti che nasce nell’Atelier di Elena Mirò, luogo di vita e ‘cantiere creativo’ da cui tutto ha inizio”.
A partire dal 2016, collezione dopo collezione, la collaborazione di Vanessa Incontrada con Elena Mirò si è progressivamente evoluta raggiungendo oggi una piena maturità, l’espressione stilistica completa di una eleganza sofisticata e contemporanea.
“La collezione trasferisce un preciso messaggio” sottolinea Vanessa Incontrada, volto e stilista della capsule collection. “Un pensiero positivo, un modo magico per far brillare una parte di noi. Ci sono i tocchi shiny delle camicie fluide laminate, della maglieria naturale sposata ad interventi lurex, di piccoli fili dorati che impreziosiscono tessuti british. Non c’è outfit che non abbia un prezioso tocco di luce, dagli effetti metallici ai tessuti satin, ma tutto è abbinato con un garbato senso della misura”.
C’è un certo richiamo agli anni ’70, visti attraverso l’eleganza di colori polverosi come l’azzurro carta da zucchero, il rosa blush, il malva, il giallo zafferano. Una pacata palette legata da tocchi di verde vegetale e da toni neutri sofisticati, prima chiari e poi più scuri, per arrivare ad un moro profondo e al nero. Come in un giardino d’inverno trovano posto stampe floreali dai sottili rimandi Art Decò, interpreti di un’eleganza mai urlata, di una femminilità sussurrata ma sempre presente, che sposa a contrasto tessuti di ispirazione maschile: check e Principe di Galles. Un 70’s relaxed dove il pantalone è soprattutto a zampa, sposato a bluse fluide e a morbide maglie dai filati preziosi. Una sofisticata eleganza contemporanea, sottolineata dai nuovi volumi del capospalla: dagli ampi cappotti double, realizzati completamente a mano, alle ecopellicce in diverse lunghezze. E, su tutto, l’evoluzione di quello che per diverse stagioni è stato il capo icona della collezione: l’amato poncho di Vanessa, che ora si trasforma con un tocco couture e diventa a tutti gli effetti una vera “cappa”, che sfila declinata in molteplici versioni, alcune delle quali sorprendenti: unita e in fantasia, in maglieria, fino ad arrivare alla versione scintillante per la sera.