RICERCA ITALIANA

Tumore al seno metastatico, la chemio non è necessaria con le cure ormonali e le nuove terapie a bersaglio molecolare

Permetterà alle pazienti di avere una migliore qualità della vita. Allo studio hanno partecipato molti ricercatori italiani

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Le donne con tumore al seno metastatico possono evitare la chemioterapia: una meta-analisi di 140 studi che ha incluso 50.029 pazienti, pubblicata su Lancet Oncology e coordinata dall'Università Federico II di Napoli, ha dimostrato che nessun regime di chemio è più efficace della combinazione di ormonoterapia e nuove terapie a bersaglio molecolare. Queste permetterà alle pazienti di avere una migliore qualità della vita.

Lo studio è il risultato di una collaborazione internazionale, coordinata da Mario Giuliano dell'Università Federico II di Napoli e da Daniele Generali dell'Università di Trieste e che ha visto la partecipazione di molti ricercatori italiani. La meta-analisi ha incluso ricerche pubblicate fra gennaio 2000 e dicembre 2017.

"Si è evidenziato dunque che le terapie mirate sono efficaci in prima linea, ovvero come primo trattamento, e che la qualità di vita migliora. Questa analisi - spiega Lucia Del Mastro, responsabile della Breast Unit dell'IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova - è molto importante perché, per la prima volta, pone a confronto, in prima e seconda linea, l'efficacia dei regimi oggi disponibili di chemioterapia e ormonoterapia, con o senza terapie mirate".

"E conferma quanto stabilito dalle linee guida internazionali, che raccomandano, anche in prima linea, l'impiego dell'ormonoterapia posticipando l'uso della chemioterapia in queste pazienti". Sono chiari i vantaggi di una scelta di questo tipo in termini di "minore tossicità", sottolinea.

Nonostante le raccomandazioni internazionali, tuttavia, oggi la chemioterapia è ancora diffusa nella pratica clinica in queste pazienti (in oltre il 40% dei casi): "Ci auguriamo che l'analisi pubblicata su The Lancet Oncology possa cambiare la tendenza. Le nuove opzioni terapeutiche, infatti - conclude - garantiscono quantità e qualità di vita elevata".