I partiti personali "funzionano solo la prima volta, ripeterli crea problemi". Parola di Romano Prodi, che commenta così la scissione di Renzi dal Pd parlando di una scelta "prevedibile ma ugualmente inspiegabile nei tempi". Secondo Prodi, comunque, l'uscita non influirà sul governo perché in questo caso la frattura "sarebbe palese e quindi la pagherebbe più di prima".
Il futuro del Conte 2 - Intervistato da Repubblica, Romano Prodi si definisce "l'uomo dell'unità", contrario a ogni divisione e, dunque, anche alla scissione voluta da Renzi. Per quanto "inspiegabile" nei tempi, la mossa politica di Renzi non influirà sul futuro del Conte 2: "Sotto l'aspetto della tenuta dell'esecutivo, la scelta di Renzi ha meno importanza di quello che le si attribuisce perché adesso il suo eventuale distacco sarebbe palese".
"Personalismi ridicoli" - L'ex presidente della Commissione europea vede certi "personalismi" come una "tendenza mondiale": "Pensiamo a Trump e Bolsonaro. Il primo esempio, in qualche modo, è stato Berlusconi". Secondo Prodi, comunque, questi personalismi, oggi, "sfiorano il ridicolo" dal momento che "il grande problema delle diseguaglianze e della redistribuzione della ricchezza esiste ancora".
Il Pd e Italia Viva - Il nuovo partito di Renzi, dice Prodi, ha il nome "di uno yogurt e il problema è che lo yogurt ha una scadenza ravvicinata". Inoltre a stupire l'ex premier è stata un'intervista in cui Renzi annunciava "come programma una parola sola, futuro. Un programma che potrei ripetere anche io che ho 80 anni perché va bene sempre e non dice niente". Per quanto riguarda il Pd, per avere futuro deve "ritrovare un'anima" che sia "di sinistra" e soprattutto "riformista". Inoltre i Dem dovrebbero condurre una spietata battaglia all'evasione fiscale: "L'Italia ha oltre 100 miliardi di evasione, recuperandone anche solo la metà risolveremmo tutti i problemi del Paese". La questione della giustizia fiscale, insomma, "deve essere messa al centro".
La futura legge elettorale e il maggioritario - Tra le questioni che il nuovo governo dovrà affrontare c'è anche quella che riguarda le legge elettorale: "Io sono per il maggioritario perché la legge elettorale ha l'obiettivo di dare un governo al Paese, non di fotografarlo", ha spiegato Prodi.