FOTO24 VIDEO24 2

SpaceX punta a Marte con l'acquisto di un paese in Texas che sia base di lancio

La società di Elon Musk vuole comprare e sgomberare l'area per fare sperimentazioni in sicurezza. Ma non tutti gli abitanti sono d’accordo

-afp

Prima di colonizzare Marte, la compagnia spaziale statunitense SpaceX di Elon Musk deve affrontare un problema terrestre. La società sta cercando di comprare e poi sgombrare Boca Chica, un paesino nel sud del Texas. In questa zona infatti da qualche anno ha avviato i primi test per la costruzione di Starship, l’astronave con cui conta di raggiungere un giorno il suolo marziano. Non tutti i residenti però sono favorevoli ad abbandonare la propria città.

Il paesino al confine col Messico Boca Chica si trova nella contea di Cameron, la più meridionale dello Stato del Texas e conta meno di 30 abitanti, distribuiti in poche case vicine alla spiaggia e al mare del Golfo del Messico. Dal 2014 nella zona è diventata sempre più consistente la presenza di SpaceX, che ha ottenuto dall’amministrazione locale il permesso di costruire una base di lancio per i suoi test e in futuro, eventualmente, un vero e proprio spazioporto. L’area di lancio è a qualche chilometro da Boca Chica, mentre nei pressi dell’abitato l’azienda ha costruito hangar e uffici.

Non tutti accettano l'offerta La crescente pericolosità della sperimentazione ha indotto Spacex a voler smantellare la cittadina. Secondo quanto riporta Business Insider, la società ha inviato ai residenti una proposta di acquisto della loro abitazione. Nella lettera si spiega che le pratiche saranno gestite da JLL, una società immobiliare indipendente che si occuperà di fare le valutazioni delle case. A ogni proprietario sarà offerto il triplo del valore stimato dalle perizie e i costi per la parte burocratica saranno interamente a carico di SpaceX.

La proposta comprende, inoltre, l’opportunità di assistere ai futuri lanci non aperti al pubblico. A quanto pare, però, i proprietari di una decina di immobili non sono disposti ad accettare, perché ritengono che il trattamento non sia equo. L’offerta ha una validità di un paio di settimane, quindi gli abitanti avranno tempo fino al 26 settembre per decidere cosa fare.

Espandi