INCIDENTE NAUTICO

Tentano il record sulla barca offshore, ma si schiantano su una diga: tre morti a Venezia, tra questi il pilota Fabio Buzzi

L'incidente è avvenuto con il buio fitto nella zona della Lunata. C'è anche un ferito in gravi condizioni

Grave incidente nautico a Venezia, dove uno scafo offshore si è schiantato contro la diga di San Nicoletto, in località Lunata. Tre persone sono morte e una quarta è rimasta ferita. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e mezzi della Capitaneria di Porto. Una delle vittime è il progettista e pilota motonautico Fabio Buzzi, detentore di numerosi record nell'offshore: stava tentando il record della Venezia-Montecarlo.

I corpi dei primi due deceduti sono stati recuperati subito, mentre un terzo componente dell'equipaggio risultava disperso. E' stato individuato poco dopo, anch'egli deceduto, dai vigili del fuoco. L'incidente, con il buio fitto, sarebbe avvenuto davanti alla "Lunata", una diga artificiale fatta di grossi massi calati sul fondale costruita a protezione delle opere del Mose, a sud della diga di San Nicolò del Lido.

A dare la notizia della morte di Buzzi è stato Giampaolo Montavoci, campione del mondo di motonautica e presidente della commissione nazionale offshore e endurance. Fabio Buzzi aveva 76 anni. Le altre due vittime sono Luca Nicolini e il pilota inglese Eric Hoorm. Ferito gravemente nell'incidente un altro pilota italiano, Mario Invernizzi, trasportato in ospedale.

La potente imbarcazione, lunga una ventina di metri e con motori che consentono di raggiungere velocità massime di 70 nodi (circa 130 km/h), era partita da Montecarlo lunedì mattina, verso le 11, e stava tentando di battere il record della traversata. Quando si è schiantata era ormai nei pressi del traguardo, al Lido.

Un giudice: "Ci sono passati davanti, poi la tragedia" - "Hanno fatto il record, ci sono passanti davanti, li abbiamo cronometrati e pensavamo facessero il giro della lunata per venirci incontro e lasciar raffreddare i motori invece...". A dirlo è Gianni Darai, uno dei giudici-cronometristi, che aspettava l'arrivo dell'offshore.