LEGGE ELETTORALE

Salvini: "Faremo un referendum per abrogare il proporzionale"

Da Pontida, dove si svolge ogni anno il raduno della Lega, l'ex ministro dell'Interno fa sapere che gli alleati di centrodestra "sono d'accordo"

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Un referendum proposto da cinque regioni per "abrogare la parte proporzionale della legge elettorale" e "trasformare il nostro sistema in un sistema in cui chi prende più voti governa". E' quanto afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, a Il Corriere della Sera. Sui suoi possibili alleati in questa impresa, l'ex ministro osserva: "Esiste un'alleanza naturale tra tutti coloro che si oppongono alla sinistra e a questo governo della vergogna".

"Sulla legge elettorale alleati del centrodestra con me" - Il tema della legge elettorale viene affrontato nuovamente all'arrivo dell'ex ministro dell'Interno a Pontida, al raduno della Lega. Secondo Salvini, gli alleati del centrodestra "sono d'accordo con un referendum sulla legge elettorale. Ne avevo parlato con entrambi". Ed ha poi aggiunto: "Io voglio che ogni italiano sappia per chi vota, senza che ci siano partitini che tengono in ostaggio il Paese".

"Se smontano il dl Sicurezza pronti a referendum"- Più in generale sul nuovo governo giallorosso, Salvini è poi passato a parlare del tema sicurezza e immigrazione, affermando che "il problema è che l'Italia torna ad essere un campo profughi. Lo vedremo nelle prossime settimane. Le Ong hanno festeggiato. Se smonteranno il decreto Sicurezza sarà un'altra occasione di referendum, perché sia il popolo ad opporsi alle scelte del palazzo. Sull'immigrazione la vede grigia nei prossimi mesi, la vedo male".

"Non vorrei essere Di Maio" - Il leader della Lega ha poi colto l'occasione per mandare un messaggio all'ex alleato di governo: "Oggi non vorrei essere un Di Maio che va col cappello in mano nelle sedi del Pd in Umbria, in Emilia e in Calabria a chiedere due posticini, preferisco essere Salvini. Che triste fine per chi voleva la rivoluzione. Mi dispiace per i milioni di italiani che hanno votato 5 Stelle pensando al cambiamento si vedono ridotti a chiedere due posticini al Pd per non scomparire. Ognuno è artefice del suo destino. Lascio a loro la disperazione, io mio tengo la nostra voglia di costruire".