Ponte Genova, "falsi report su altri due ponti": Gdf esegue nove misure cautelari
L'inchiesta bis, partita dopo il crollo del Morandi, sulle condizioni dei viadotti della A26 e della A16. Autostrade: "Sono sicuri". Il titolo di Atlantia ne risente e va a picco in Borsa: -8%
La guardia di finanza di Genova ha eseguito nove misure cautelari nell'ambito dell'inchiesta bis riguardante i report "ammorbiditi" sulle condizioni dei viadotti Pecetti della A26, e il Paolillo della A16, gestiti da Autostrade. Eseguite anche misure interdittive. L'inchiesta bis era partita dopo il crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018, e aveva portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 15 persone tra dirigenti e tecnici di Aspi e Spea.
In particolare, sono finiti ai domiciliari Massimiliano Giacobbi (Spea), Gianni Marrone (direzione VIII tronco) e Lucio Torricelli Ferretti (direzione VIII tronco). Le misure interdittive, sospensione dai pubblici servizi per 12 mesi, riguardano tecnici e funzionari di Spea e Aspi: Maurizio Ceneri, Andrea Indovino, Luigi Vastola, Gaetano Di Mundo, Francesco D'antona e Angelo Salcuni.
Secondo i militari del primo gruppo della guardia di finanza di Genova, il gruppo avrebbe "edulcorato" le relazioni sullo stato dei viadotti controllati. Per l'accusa, in certi casi, i report erano quasi routinari e quindi non corrispondenti al vero stato dei viadotti.
La circostanza era emersa nel corso degli interrogatori dei testimoni durante le indagini sul crollo di Ponte Morandi. In particolare i tecnici di Spea avevano raccontato agli inquirenti che i report "talvolta erano stati cambiati dopo le riunioni con il supervisore Maurizio Ceneri mentre in altri casi era stato Ceneri stesso a modificarli senza consultarsi con gli altri".
Autostrade per l'Italia: "I viadotti Pecetti e Paolillo sono sicuri" - I viadotti Pecetti sulla A26, in Liguria, e Paolillo sulla A16, in Puglia, "sono sicuri". Lo afferma, in una nota, Autostrade per l'Italia in risposta all'inchiesta bis. Secondo la società, sui viadotti Pecetti e Paolillo "gli interventi di manutenzione sono stati conclusi diversi mesi fa". La società ha comunque "deliberato l'avvio immediato di un audit sui fatti emersi, da affidarsi a primaria società internazionale, finalizzato a verificare la corretta applicazione delle procedure aziendali da parte delle società e delle persone coinvolte".
Atlantia giù in Borsa dopo gli sviluppi nell'inchiesta bis - Atlantia a picco a Piazza Affari dopo che è emerso che la Gdf ha emesso nove misure cautelari nell'ambito dell'inchiesta bis riguardante i report "ammorbiditi" sulle condizioni dei viadotti gestiti da Autostrade. Il titolo, che è anche stato brevemente sospeso dalle contrattazioni, ha perso l'8% finale a 22,18 euro.
Indagati con jammer evitano intercettazioni - Alcuni degli indagati avrebbero usato jammer, il disturbatore di frequenze dei cellulari, per non farsi intercettare. Lucio Torricelli Ferretti, della direzione VIII tronco di autostrade, scrive il gip, "è tra i soggetti attivi nell'attività di inquinamento probatorio. Da una conversazione telefonica tra altri due soggetti si evince che Ferretti utilizzi il dispositivo di disturbo delle intercettazioni". Non solo: gli indagati si adoperano anche a preparare i testimoni che vengono sentiti durante le indagini. "Con il riferimento all'audizione di una persona sentita nell'ambito dell'inchiesta - si legge nell'ordinanza - si recrimina di non esserlo riuscito a preparare sufficientemente 'eh l'ho saputo il giorno prima dalla Valentina: chiamano Ascenzi. Il problema è che dovremmo capire chi chiamano. E ci si prepara'".
"Ferretti - prosegue il giudice - nonostante il proprio ruolo apicale, ha concorso a tenere all'oscuro il Mit del reale stato del viadotto Pecetti e deve ritenersi che, ripresentandosi l'occasione, non esiterebbe a reiterare condotte delittuose, soprattutto per la distorta filosofia di fondo che muove l'indagato nel proprio lavoro di responsabile dell'Ufficio opere autostradali che non è quella di garantire la sicurezza degli utenti della strada, bensì di razionalizzare le carte che ha in mano". Il giudice indica come significativa una telefonata, del 4 dicembre 2018, tra Ferretti e il suo sottoposto: nel corso di questa Indovino riferisce al suo superiore che la perdita di precompressione del ponte Pecetti potrebbe essere una perdita doppia, Ferretti risponde "l'importante è che sulle carte che abbiamo siamo a posto".
Gip: minata la sicurezza degli utenti - Le condotte degli indagati sono "gravemente minatorie della sicurezza degli utenti della strada" e per questo "si ritiene indispensabile, al fine di fronteggiare le esigenze cautelari, un'applicazione cumulativa per una consistente durata", scrive il gip.
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