La prima campanella

Il nuovo anno scolastico dalla A alla Z

Si torna sui banchi e Skuola.net ha costruito un alfabeto delle parole chiave, dove ha inserito anche le novità

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L'inizio dell'anno scolastico 2019/2020 è ormai cosa fatta per gran parte degli studenti italiani, gli altri torneranno sui banchi a breve. Per tutti, la curiosità di scoprire in anticipo cosa li aspetterà nei prossimi nove mesi. Skuola.net, attraverso un alfabeto che riprende le parole chiave della scuola attuale, ha provato riassumere quali novità sono (o potrebbero essere) all'orizzonte e quali cose, invece, verranno ereditate dal precedente anno. Si parte.

A come Assenti
Il riferimento è ai docenti. È stato calcolato che, all’inizio di quest’anno scolastico, 1 professore su 4 insegnerà in sostituzione. Sulle circa 850mila cattedre italiane, saranno quasi 200mila i supplenti arruolati. Ciò è dovuto soprattutto all’esaurimento delle graduatorie e all’adesione a ‘quota 100’ da parte di molti docenti. Le regioni più in difficoltà: Lombardia, Emilia-Romagna e Sardegna.

B come Banco
L’obiettivo numero uno del primo giorno di scuola. Accaparrarsi il posto preferito: gli scaramantici punteranno quello che pensano sia più fortunato, chi vorrà prendersi qualche momento di distrazione durante le lezioni andrà dritto all’ultima fila, c’è chi si vorrà sedere al fianco del compagno preferito e chi vicino al più bravo nella materia in cui si stenta (per provare a copiare da lui durante i compiti in classe). Secondo un sondaggio di Skuola.net, sarà la prima cosa che faranno 7 studenti su 10 quando rientreranno in classe.

C come Crolli
Molti ragazzi dovrebbero inserire nel corredo scolastico anche un caschetto di protezione. È una forzatura ma dà il senso della situazione di precarietà in cui versano gli edifici scolastici italiani. Secondo il XVI Rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza scolastica, nel 2018/2019 si sono verificati ben 70 crolli negli istituti italiani, in pratica 1 ogni 3 giorni. Non solo, 1 scuola su 4 non ha il certificato di agibilità statica, appena un terzo l’agibilità igienico-sanitaria e il certificato antincendio. Al Sud, solamente il 20% degli edifici è in regola con la documentazione sulla sicurezza.

D come Debito
Quello che, prima di passare alla classe successiva, dovrà aver recuperato circa 1 su 5 tra gli studenti delle scuole superiori. Secondo i dati Miur, infatti, alla fine dell’anno scolastico 2018/2019, i ragazzi rimandati a settembre sono stati il 21% del totale. Se però si restasse nel solco della tradizione, quasi tutti supereranno l’esame di riparazione. Pronti per ripartire con un nuovo programma senza dover abbandonare i vecchi compagni.

E come Educazione civica
Il 2019/2020 doveva essere l’anno del ritorno dell’insegnamento dell’Educazione Civica, come materia a sé stante, in tutte le classi di ogni ordine e grado. La legge è stata approvata a inizio agosto. Poi, complice la crisi di Governo, il dietrofront: il ministro uscente Bussetti aveva firmato il decreto che dava il via libera. Ma il Consiglio superiore della Pubblica Istruzione ha rinviato il debutto. Il motivo? I tempi stretti metterebbero in crisi le scuole.

F come Fioramonti
Il Governo ‘Conte-bis’ ha dato al mondo della scuola un nuovo ministro dell’Istruzione: è Lorenzo Fioramonti. Anche se a viale Trastevere lo conoscono già, visto che era viceministro di Bussetti. Romano, 42 anni, Fioramonti prima dell’esperienza di governo era professore universitario di Economia Politica. Venendo dall’area Cinquestelle, ha particolarmente a cuore i temi del diritto allo studio e dell’innovazione. Vedremo che impronta vorrà dare alla scuola italiana.

G come gite
È una delle cose che s’inizia a pianificare a inizio anno. Specialmente se si frequentano le classi superiori, quando la gita scolastica diventa l’occasione per stare insieme agli amici e fare un po’ di bisboccia lontani da casa. Ma è proprio questo l’elemento che fa saltare tanti viaggi d’istruzione. Secondo una ricerca di Skuola.net, lo scorso anno più di 1 studente su 2 ha dovuto rinunciare alla gita. La causa principale? I docenti che non vogliono accompagnare gli alunni. Viste le premesse, troppo rischioso.

I come invalsi
Ancora è presto per sapere se, come previsto dopo il rinvio dello scorso anno, le prove Invalsi diventeranno obbligatorie per l’accesso alla Maturità 2020. Quelle che invece sono certe sono le date in cui si svolgeranno le prove per i vari livelli scolastici: per gli studenti di quinto superiore ci saranno dal 2 al 31 marzo 2020, per quelli di secondo dal 5 al 23 maggio 2020, le terze medie le sosterranno dall’1 al 30 aprile 2020, la seconda e la quinta elementare nelle giornate del 6 (Inglese, solo per le quinte), 7 (Italiano) e 12 (Matematica) maggio.

L come LIM
La lavagna interattiva multimediale (LIM) è il simbolo della rivoluzione tecnologica che non c’è stata. Almeno nella maggior parte delle scuole. A dispetto del nome, infatti, la LIM è oggi uno strumento didattico superato. Eppure, secondo un’indagine di Skuola.net, rimane la tecnologia più utilizzata. Solo il 28% degli studenti (il 35% al Nord) ha a disposizione un pc o tablet personale da usare durante le lezioni. Inoltre, più della metà (58%), non usa alcun strumento tecnologico, anche in presenza della LIM (al Sud sono il 78%).

M come Maturità 2020
Con il cambio di ministro ci sarà da vedere se alcuni temi legati all’esame di Stato rimasti in sospeso nel 2019 - come l’Invalsi e l’alternanza scuola lavoro - troveranno una risposta definitiva da parte di Fioramonti. O se, addirittura, ci saranno ulteriori cambiamenti. Per ora, però, la Maturità 2020 ha già le sue date: il 17 giugno ci sarà lo scritto d’Italiano, il 18 giugno la seconda prova d’indirizzo. I candidati? Dovrebbero essere sempre attorno ai 500mila.

N come Neet
Molti pensano che i ragazzi che non studiano né lavoro - i cosiddetti NEET - siano una prerogativa dei giovani già usciti dalla scuola dell’obbligo. Invece no. In Italia, secondo il Rapporto OCSE “Education at glance 2019”, nella fascia d’età 15-19 anni - che coincide grosso modo con le scuole superiori, più di 1 ragazzo su 10 (l’11%) è totalmente inattivo. Certificando quanto lavoro ci sia ancora da fare per arginare il fenomeno della dispersione scolastica.

O come Ore obbligatorie
Un dato a cui dovranno far attenzione quegli studenti che spesso abusano delle assenze da scuola. Perché, a prescindere dai voti, la condizione preliminare per essere promossi è che l’anno sia valido. Affinché questo accada è necessario aver risposto presente all’appello un numero minimo di volte. In base al D.P.R. 122/2009 (art.14, comma 7) bisogna accumulare almeno i tre quarti delle ore svolte dalla singola scuola. Per comodità il calcolo si fa sui giorni: partendo dall’ipotesi che ogni scuola deve aprire per almeno 200 giorni, ogni studente potrà fare al massimo 50 giorni d’assenza. Ma attenzione all’autonomia delle scuole.

P come Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento
È il nome assunto dallo scorso anno dall’Alternanza Scuola Lavoro. Ma, a cambiare, è stata anche la struttura delle attività che dovrebbero avvicinare gli studenti delle ultime classi delle superiori al mondo del lavoro. Con un forte ridimensionamento: nei Licei, dalle 150 ore minime obbligatorie che dettava la legge su “La Buona Scuola”, si è passati ad appena 80 (da svolgere nel triennio finale); per gli Istituti Tecnici il taglio ha dimezzato il monte ore (da 300 a 150); nei professionali la riduzione ha portato le ore a 210 (dalle 300 di partenza). Cosa accadrà col nuovo Ministro?

R come Rincari
Come quelli che dovranno sobbarcarsi le famiglie italiane, per l’ennesimo anno scolastico consecutivo. Secondo le associazioni dei consumatori, gli aumenti per il corredo base dovrebbero subire un aumento medio tra il 2,5% (stimato dal Codacons) e il 3% (dando retta a Fedeconsumatori). Per chi vuole rinnovare l’intero corredo - zaino, diario, penne, quaderni, ecc. - l’esborso, da qui a giugno, potrebbe superare i 500 euro a famiglia. A cui va aggiunto il costo dei libri di testo. Alla fine una famiglia media (con dei picchi nel caso delle prime classi), sforerà facilmente il tetto dei 1000 euro.

S come Scioperi
Non c’è nuovo anno di scuola che si rispetti senza un inizio caratterizzato da polemiche e proteste. Sarà così anche per il 2019/2020. Le lezioni, in molte regioni, devono ancora iniziare ma in calendario ci sono già i primi scioperi: il 18 settembre scenderanno in piazza gli addetti del personale Ata (Amministrativi,Tecnici ed Ausiliari) e Itp (Insegnanti Tecnico Pratici), il 27 settembre si uniranno a loro anche docenti e dirigenti scolastici. Lo stesso giorno, però, ci sarà anche una nuova manifestazione del collettivo studentesco Fridays for future, per la difesa dell’ambiente. Lezioni subito a rischio?

T come Tassa (sulle merendine)
È forse la cosa che ha reso il neo-ministro Fioramonti noto alle cronache prima ancora di entrare nella compagine di Governo: tassare le merendine e le bibite gassate, le stesse che migliaia di studenti ogni giorno comprano dai distributori automatici del proprio istituto. L’obiettivo? Con i soldi dell’aumento finanziare attività e progetti utili per la scuola. Un’idea ribadita anche dopo aver giurato da ministro dell’Istruzione. Riuscirà a metterla in atto? E quale sarà la reazione?

U come Ultimo giorno
Ogni inizio ha sempre una fine. Ed è proprio quella che gli studenti cerchieranno in rosso sin dai primi giorni di scuola. Attenzione, però. Non sarà per tutti uguale, dipende dal calendario regionale. La data varierà tra il 6 e il 16 di giugno. I primi a finire sono, ad esempio, quelli di Veneto, Marche ed Emilia-Romagna. Gli ultimi? Quelli della provincia di Bolzano.

V come Vacanze (finite) 
Le lunghissime vacanze estive sono finite. Ma, anche durante l’anno scolastico 2019/2020, non mancheranno le occasioni cui gli studenti potranno prendersi delle consistenti pause dalla didattica. Si parte abbastanza presto: l’1 novembre (Ognissanti) viene di venerdì, scontato il ponte per chi va a scuola di sabato. Niente da fare per l’Immacolata (l’8 dicembre è domenica). La sosta natalizia, invece, dovrebbe iniziare martedì 24 dicembre (ma i più fortunati potrebbero andare in vacanza già venerdì 20) e finire lunedì 6 gennaio 2020. Pasqua è il 12 aprile: la pausa sarà da giovedì 9 a martedì 14 aprile. Il 25 aprile è di sabato, l’1 maggio di venerdì. Finale con un altro ponte: il 2 giugno 2020 viene di martedì.

Z come Zaino
Una schiera di zaini si riunirà fuori dai cancelli di scuola in occasione del back to school. Nei primi giorni saranno, probabilmente, quasi vuoti. Ma nel corso delle settimane tenderanno a riempirsi di libri e quaderni. Per questo è utile riportare quanto raccomanda il ministero della Salute per evitare che il peso dello zaino abbia effetti nocivi sul fisico dei ragazzi: il peso degli zaini - dice il Ministero - non dovrebbe superare il 10-15 per cento del peso corporeo dell’alunno che lo indossa. Ma un ruolo fondamentale lo giocano anche i professori: è necessaria un’educazione all’essenzialità organizzativa del corredo scolastico da parte dei docenti.