"Quella nave per me deve entrare, senza se e senza ma". Lo ha detto il segretario Pd, Nicola Zingaretti, commentando l'ultimo caso di migranti soccorsi da una Ong la cui imbarcazione - la Ocean Viking - chiede di approdare in un porto italiano. Sulla nave, che continua a navigare in area Sar libica, ci sono 84 persone.
Era stato l'aereo Moonbird di Sea Watch a segnalare lunedì un gommone in difficoltà con 34 persone (tra cui una donna incinta ed un bambino di un anno) al largo della Libia. Nella notte sono stati presi a bordo dal veliero Jozefa che li ha poi trasferiti sulla Ocean Viking, "nel mezzo di una tempesta. Abbiamo ancora una volta chiesto un 'place of safety' (un porto sicuro dove sbarcare) per le 84 persone soccorse a bordo", fa sapere Sos Mediterranee che, insieme a Medici senza frontiere, gestisce la nave umanitaria.
La Libia ha offerto un "pos" ma quel Paese, secondo Medici senza frontiere, "non è un posto sicuro dove riportare le persone soccorse. Abbiamo chiesto un'alternativa".
Odissea finita per la Alan Kurdi - La soluzione arriva invece dopo 11 giorni per la Alan Kurdi di Sea Eye. Malta ha accettato di far sbarcare gli ultimi 5 rimasti a bordo, dopo che gli altri 8 erano stati evacuati per ragioni sanitarie in precedenza. Il governo della Valletta ha spiegato di aver acconsentito allo sbarco dopo che due Paesi europei si sono offerti per accogliere gli ospiti della nave tedesca e dopo che Sea Eye ha accettato di far decadere l'azione legale avviata contro Malta. Intanto il premier Conte ha invocato la modifica del Regolamento di Dublino, che impone all'Italia di tenersi i migranti sbarcati. Un "aiuto" è arrivato dalla neopresidente della Commissione Ue. "Serve un nuovo patto sulla migrazione e sull'asilo e la riforma di Dublino", ha detto von der Leyen.
Naturalmente Salvini va all'attacco. "Sono assolutamente a disposizione - spiega - del nuovo ministro dell'Interno per i dossier aperti. Non per i consigli perché non ne ha bisogno, ma può contare sulla mia leale collaborazione perché si occupa di sicurezza del Paese. Mi auguro che non si pieghi ai ricattucci della sinistra cancellando i decreti sicurezza perché farebbe il male di questo Paese". Dalla parte opposta, attacca anche Matteo Orfini (Pd): "Il primo atto del nuovo governo - nota - è chiudere i porti alla Alan Kurdi che è ancora in mare con solo 5 naufraghi a bordo. Così non va bene, per niente. Cacciare Salvini e tenersi le sue politiche non mi pare geniale. Chiedo al governo di correggere subito questo errore".