PROVA SUPERATA

Il governo M5s-Pd ha la fiducia del Senato | Conte: "Un nuovo inizio per l'Italia"

Con 169 sì (133 no e 5 astenuti) l'esecutivo, dopo quella della Camera, supera anche la prova di Palazzo Madama. Salvini: "Se cambiate il decreto sicurezza è un ricattuccio"

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Dopo quella della Camera, il governo Conte 2 incassa anche la fiducia del Senato. Sono stati 169 i sì (133 i no e 5 gli astenuti) al nuovo esecutivo M5s-Pd. Durante il dibattito in Aula, il premier ha affrontato la questione immigrazione: "Va gestita a livello europeo", ha detto, sottolineando poi la necessità di rivedere il decreto Sicurezza bis. Dura la replica di Matteo Salvini che ha definito come "ricattuccio" l'ipotesi di stop al decreto. Dopo aver ottenuto la fiducia, Conte ha garantito sui social: "E' un nuovo inizio per l'Italia"

L'Aula di Palazzo Madama si è trasformata così in un ring tra Conte e Salvini. Il duello è andato in scena con il concorso di un'agguerrita tifoseria della Lega che ha fatto il suo esordio con la leghista Lucia Borgonzoni la quale ha esibito in Aula una maglietta che esortava: "Parliamo di Bibbiano!".

Cori contro il premier - Nonostante il tentativo della presidente Elisabetta Alberti Casellati di far abbassare i toni, sospendendo anche la seduta, cori hanno scandito i lavori in Parlamento. Urla e grida che inneggiavano ad "elezioni, elezioni!", che irridevano il Pd su Bibbiano e lo stesso premier, accolto in Aula all'urlo di "traditore!" e poi "dignità", uomo "senza onore".

Il premier ha però incassato la dichiarazione di fiducia della senatrice a vita Liliana Segre, preoccupata per "l'inesorabile imbarbarimento" verso cui si era incamminata la società e a favore di un governo che "operi in difesa della democrazia".

Salvini: "Nuovo governo è Conti-Monti" - Salvini è passato quindi all'attacco di Conte, il cui esecutivo è etichettato come "Conte-Monti". Il premier è definito poi "l'uomo che sussurrava alla Merkel". L'ex ministro dell'Interno ha menato altri fendenti contro il presidente del Consiglio, accusandolo di "poltronismo" e di subalternità all'Europa, oltre che di mancanza di stile. Un Conte "inchiodato alla poltrona come le vecchie mummie della prima Repubblica". "Lo stile - ha ironizzato Salvini - non si può ricondurre solo alla cravatta, alla pochette o al capello ben tagliato". Lo ha attaccato sul programma, "un compitino scritto a casa" e per le nuove alleanze: "Siete passati dalla rivoluzione al voto di Casini, Monti e Renzi", ha detto rivolto a tutti i 5 Stelle. "Abituatevi a tante piazze dove siete minoranza nel paese ma anche all'interno dei vostri partiti", ha ricordato Salvini alludendo alla manifestazione di piazza a Roma. Aggiungendo: "Non potete scappare all'infinito".

Conte: "Salvini arrogante" - Una vera corrida che Conte ha cercato di dominare rinfacciando all'ex vicepremier l'arroganza per aver chiesto i "pieni poteri" con l'idea di portare il Paese alle elezioni "unilateralmente", accusandolo di mancanza di "dignità" per il suo "voltafaccia", e ancora di "arroganza" e di aver addossato ad altri colpe pur di mettere al sicuro la sua leadership.

Le astensioni di Richetti (Pd) e Paragone (M5s) - Alla fine, nonostante le astensioni del dem Matteo Richetti, del 5 Stelle Gianluigi Paragone, di tre senatori dell’Svp e l'assenza di due senatori, Saverio De Bonis e Lello Ciampolillo, il risultato per il nuovo governo è confortante. Il Conte 2 ottiene 169 voti a favore, solo due in meno rispetto alla fiducia ottenuta nel 2018 ma comunque sufficienti per blindare la corsa iniziale del nuovo esecutivo.

"Un nuovo inizio per l'Italia, una stagione riformatrice di rilancio e speranza", ha commentato soddisfatto il premier che è tornato a snocciolare i contenuti programmatici portanti, tra cui il taglio delle tasse: partendo da quelle dei lavoratori, con interventi sul cuneo fiscale. Un esecutivo, tuttavia, alle prese con la definizione della squadra di governo che sta creando malumori in entrambi gli schieramenti. Un vertice che sarebbe servito ai due alleati a fare il punto e a portare il pacchetto di nomine dei sottosegretari al prossimo consiglio dei ministri di giovedì è infatti saltato, anche se in molti scommettono che si riesca comunque a chiudere la partita nelle prossime ore, rispettando il ruolino di marcia impresso da Conte.

Conte: "La Manovra si fa in Italia, non a Bruxelles" - Dopo la fiducia, infatti, il premier ha assicurato che i nuovi sottosegretari saranno nominati il "prima possibile". Conte ha parlato anche del suo viaggio mercoledì a Bruxelles. "La Manovra si fa in Italia", ha dichiarato smentendo che la sua visita serva ad avviare la trattativa con l'Ue sulla prossima legge di bilancio.

Di Maio: "Ora dobbiamo ottenere la fiducia degli italiani" - "Dopo la fiducia del Parlamento, il nuovo governo deve ottenere" la fiducia degli italiani. Lo ha detto a La7 il neo ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. La mia "è semplicemente serietà e impegno in questo nuovo governo che è nato e deve raggiungere degli obiettivi importanti. Adesso con i fatti dobbiamo ottenere la fiducia degli italiani, che è quella più importante e che mi sta a cuore in ogni cosa che faremo. La cosa che mi rincuora è che all'interno del programma di questo governo nato ci sono i punti che avevamo portato nel programma del Movimento Cinque Stelle".

"C'è ancora il salario minimo da fare per gli italiani che guadagnano due o tre euro all'ora, c'è ancora da revocare le concessioni autostradali a chi ha fatto cadere il Ponte Morandi, c'è da abbassare le tasse alle imprese e il cuneo fiscale - ha sottolineato Di Maio -. Ci sono un po' di cose da fare. Il garante di questi temi e del fatto che io credo che si possano realizzare è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Indicato da noi come Movimento Cinque Stelle".

"Ero scettico sul Pd, stupito positivamente" - Di Maio ha parlato anche del Pd. "Sul partito democratico ero uno dei più scettici, avevo parlato di andare il voto. Poi mi sono consultato con il Movimento, anche con Grillo, l'abbiamo messo al voto, l'80% degli iscritti ha votato a favore del nuovo governo. Poi quando mi sono seduto al tavolo con il Pd mi ha stupito positivamente che eravamo d'accordo su temi come il salario minimo e i temi ambientali. Senza essere di destra e di sinistra, può iniziare un nuovo percorso".

"Offerto alla Lega il Tesoro, hanno fatto melina" - Di Maio è tornato anche sul rapporto bruscamente interrotto con gli ex alleati della Lega. "Dopo le Europee avevo detto alla Lega 'prendetevi il commissario dell'Italia' ma si è fatta melina, non avevano a cuore il cambiamento dell'Europa. Oppure gli avevo detto 'prendetevi il ministero dell'Economia per la flax tax'". Salvini: "Rapporto con Berlusconi mai interrotto" - "Il rapporto con Berlusconi non s'è mai interrotto. Lo vedrò a breve. Chi sono io per dire di no a un confronto sul programma? Ci sono importanti elezioni vicine. Se c'è un'idea di Italia comune per i nostri figli, figuriamoci", ha dichiarato in serata il leader della Lega, Matteo Salvini, a "Porta a Porta".

"La maggioranza è un fritto misto" - Salvini ha poi di nuovo attaccato la nuova maggioranza: "c'è un fritto misto: Leu, il misto, i senatori a vita". Sull'ipotesi di un M5s-Pd insieme alla Regionali, "facciano quello che vogliono", ha dichiarato il leader leghista. "Almeno è ancora più in chiaro l'inciucio".