Nuove regole da ottobre

Google vieta le pubblicità di cure mediche senza basi scientifiche

Il gigante di Mountain view proibisce le inserzioni di trattamenti che possono rivelarsi “ingannevoli e pericolosi”

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Google ha messo al bando gli annunci pubblicitari di tutte le società che utilizzano tecniche mediche non approvate o sperimentali. A partire da ottobre, la nuova Google Ads Policy non ammetterà inserzioni che abbiano per contenuto "la maggior parte delle terapie con cellule staminali, cellulari e geniche".

Proteggere gli utenti Il gigante di Mountain View ha deciso di prendere questo provvedimento in seguito “all’aumento di cattivi soggetti che cercano di trarre vantaggio dagli utenti offrendo loro trattamenti non testati e ingannevoli. Spesso questi trattamenti possono condurre a risultati pericolosi e riteniamo che non debbano avere spazio sulle nostre piattaforme”. Per determinare se un inserzionista o un sito web di destinazione viola questa politica, Google potrà esaminare le informazioni provenienti da varie fonti, tra cui annunci, siti, account e altre fonti di terze parti. "Proibiremo la pubblicità di trattamenti che non abbiano una base biomedica o scientifica consolidata. La nuova policy include anche trattamenti con basi scientifiche la cui sperimentazione si trova ancora in una fase sperimentale", ribadisce Google.

La denuncia degli scienziati La decisione è stata presa in seguito alla segnalazione di alcune pubblicità, nelle quali cliniche che usano cellule staminali assicuravano che i loro trattamenti fossero efficaci contro malattie come la degenerazione maculare, la sclerosi laterale amiotrofica (Sla), la sclerosi multipla e le malattie polmonari degenerative. Scienziati e associazioni mediche hanno denunciato che queste compagnie intendono approfittare delle speranze di pazienti gravemente malati, mettendone spesso a rischio la salute.
"La nuova politica di Google" ha affermato Deepak Srivastava, presidente della International Society for Stem Cell Research, un gruppo di scienziati che ha fornito consulenza a Google "è un passo necessario e gradito per frenare la commercializzazione di prodotti medici da parte di soggetti senza scrupoli".