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Varese, morti in corsia: domiciliari per ex viceprimario Cazzaniga

Il medico era stato arrestato nel novembre del 2016 con l'accusa di aver causato la morte di dodici pazienti

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Leonardo Cazzaniga, ex viceprimario del pronto soccorso di Saronno (Varese), andrà ai domiciliari a casa dei genitori con il braccialetto elettronico. Lo ha deciso la Corte d'Assise del Tribunale di Busto Arsizio accogliendo la richiesta dell'avvocato del medico. Cazzaniga, che ha già scontato 3 anni di carcere, è a processo per 12 morti sospette in corsia e tre avvenute all'interno della famiglia dell'ex amante e infermiera, Laura Taroni.

Sospeso dall'Ordine dei Medici dopo il suo arresto, Leonardo Cazzaniga non può più esercitare e per questa ragione non avrebbe alcun modo di interagire con alcun paziente. Questa la tesi sostenuta dai suoi difensori per chiedere che dal carcere possa continuare la custodia cautelare in carcere, accolta dalla Corte D'Assise del Tribunale di Busto Arsizio. I suoi avvocati hanno inoltre evidenziato come Cazzaniga si sia comportato sempre correttamente durante la sua detenzione. Ora, fino alla fine del processo che riprenderà il 21 ottobre, starà a casa con i genitori, nel Milanese.

Il medico era stato arrestato nel novembre del 2016 con l'accusa di aver causato la morte di dodici pazienti in corsia e marito, mamma e suocero dell'ex amante Laura Taroni, condannata in Appello a 30 anni per due morti in concorso su tre. Secondo l'accusa, avrebbe provocato la loro morte somministrandogli in rapida successione quantitativi eccessivi di farmaci.

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