Elisa Pomarelli sarebbe stata uccisa perché voleva terminare la sua frequentazione con Massimo Sebastiani. E' questa l'ipotesi al momento più accreditata dagli inquirenti di Piacenza che indagano sull'uccisione dell'impiegata piacentina di 28 anni, il cui cadavere è stato recuperato nella notte dai vigili del fuoco dopo che il 45enne, arrestato sabato dopo una fuga di quasi due settimane, ha confessato il delitto.
Il delitto sarebbe avvenuto quindi subito dopo l'uscita a pranzo insieme dei due in una trattoria a Ciriano di Carpaneto. Non è ancora chiaro invece come e dove esattamente l'operaio l'abbia uccisa. Già lunedì potrebbe tenersi l'interrogatorio di garanzia nel carcere piacentino delle Novate dove Sebastiani si trova rinchiuso.
"Elisa Pomarelli è stata uccisa due volte: come donna e come lesbica, perché ha rifiutato il suo assassino". Lo afferma Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, sull'omicidio della 28enne. Si tratta, spiega, di "un femminicidio premeditato e compiuto come atto punitivo per Elisa, in quanto donna e lesbica. L'assassino dovrebbe essere condannato due volte e giudicato senza alcuna attenuante".
"Quanto accaduto dimostra quanto siamo indietro sui diritti delle donne e delle persone lesbiche, gay e trans. E' importante che al più presto venga approvata una legge contro l'omofobia, che preveda anche percorsi formativi e culturali dalla scuola primaria e nella società, per abbattere il pregiudizio e la discriminazione contro le donne e le persone lesbiche, gay e trans", conclude.