Dopo lunghe trattative Russia e Ucraina hanno portato a termine lo scambio di 70 prigionieri che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito "un primo passo verso la ripresa del dialogo" tra Mosca e Kiev e un azione concreta verso "la fine della guerra" nel Donbass. Tra i prigionieri rilasciati dai russi ci sono il regista ucraino Oleg Sentsov e i 24 marinai ucraini catturati l'anno scorso dopo uno scontro al largo della Crimea.
Lo scambio è stato salutato come "un segnale di speranza" anche da Angela Merkel, che dopo essersi detta "felice per i marinai ucraini e Oleg Sentsov che possono finalmente tornare a casa", ha spiegato come ora valga la pena di "continuare a lavorare per attuare gli accordi di Minsk. Il governo tedesco è pronto a farlo".
Simile la reazione di Trump, secondo il quale si tratta "forse di un primo passo da gigante verso la pace. Un'ottima notizia". Mentre il presidente dell'europarlamento David Sassoli ha detto di aver "appreso con sollievo e profonda gioia la notizia della liberazione del regista ucraino Oleg Sentsov. Si e' opposto all'ingiustizia con dignità, difendendo la democrazia e i diritti umani. Spero di incontrarlo presto e consegnargli il premio Sacharov 2018".
E per il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, lo scambio di prigionieri "testimonia la volontà della Russia e dell'Ucraina di riannodare il dialogo". Questo gesto, ha aggiunto, "contribuirà a ristabilire un'atmosfera di fiducia tra le parti nel quadro dei negoziati in formato Normandia" che potrebbe portare al termine di "un conflitto che dura da cinque anni e che continua a fare, ogni mese, decine di vittime. La Francia, al fianco della Germania, sosterrà gli sforzi delle parti in vista di ottenere nuovi risultati concreti nelle prossime settimane".
Anche la Farnesina si è congratulata per la liberazione dei prigionieri, parlando di "un passo per ricostruire la fiducia e rilanciare i negoziati bilaterali. Incoraggiamo entrambe le parti a continuare a lavorare insieme in buona fede e con la prospettiva di una graduale applicazione degli accordi di Minsk".