Tagliare, tagliare, tagliare! Le emissioni nocive e non i costi, ma per i costruttori automobilistici lʼoperazione di produrre veicoli meno inquinanti sembra ancora più difficile che ridurre i costi iscritti a bilancio. LʼUnione Europea ha però deciso: entro il 2030 le emissioni di CO2 delle auto di nuova produzione dovranno essere del 37,5% inferiori a quelle dei livelli 2020
Il punto di partenza è già di per sé complicato, soprattutto per alcuni costruttori di auto sportive e di lusso. Al gennaio 2020 ogni gruppo automobilistico dovrà avere una media di emissioni non superiore ai 95 g/km, salvo un 5% di veicoli più inquinanti che non verrà conteggiato per il primo anno. Ecco perché oggi tutte le Case stanno facendo a gara a lanciare veicoli ibridi elettrici e full electric, per abbassare la media di gamma. Il 2030 non è dietro lʼangolo, però il 37,5% in meno significa che la media di gamma per quella data è di 59 grammi al chilometro di CO2. Le auto oggi in produzione scaricano mediamente il doppio.
Certo lʼUE ha fissato anche paletti intermedi, per valutare i miglioramenti. Entro il 2025 lʼobiettivo è ridurre gli scarichi di CO2 del 15%, mentre per il 2030 i veicoli quali bus, furgoni e pullman dovranno tagliare le emissioni del 31% rispetto al 2020. Per riuscirvi le Case automobilistiche hanno una sola strada: lʼelettrificazione delle loro gamme, lasciando a una nicchia di veicoli le alimentazioni termiche tradizionali. Ma sarà superfluo, perché oggi le aziende di auto sportive stanno lanciando supercar a trazione elettrica, vedi Ferrari e Lamborghini, ma anche le inglesi Aston Martin e Lotus. Il destino pare segnato.