Prendere la patente in futuro costerà molto di più. L’Agenzia delle Entrate, con una risoluzione del 2 settembre, ha deciso che le lezioni di scuola guida non godranno più dell’esenzione Iva: il provvedimento fa seguito ad una sentenza della Corte di Giustizia Ue del 2019 (C-449/17). Scatta anche la retroattività dal 2015 ad oggi.
Il rischio della retroattività - La manovra interessa anche tutti coloro che hanno conseguito le patenti B e C1 dopo l'1 Gennaio 2015. Le autoscuole potrebbero chiedere agli allievi passati l’integrazione (pari al 22% del totale) della cifra versata per i corsi di scuola guida pregressi. Le aziende infatti sono tenute a versare l'iva degli ultimi quattro anni e potrebbero rifarsi sui clienti.
“Vogliamo evitare la retroattività” - Sono le parole dell’Ing. Marco Palma, presidente di Antares, associazione nazionale delle autoscuole riunite, che aggiunge: “Si è verificato nel 2004 un caso simile riferito alle prestazione mediche non curative. Il quell'occasione riuscirono ad evitare la retroattività del provvedimento. Noi chiederemo come prima cosa questo, per poi avanzare la proposta di un regime di tassazione agevolata”. La Confarca (confederazione Autoscuole riunite e consulenti automobilistici) si dice preoccupata della retroattività del provvedimento e annuncia una mobilitazione.
La sentenza della Corte di Giustizia- Il 14 Marzo 2019 l’organo europeo si è espresso su ricorso della scuola guida tedesca A & G Fahrschul-Akademie GmbH, decretando che “La nozione di «insegnamento scolastico o universitario» non comprende l’insegnamento della guida automobilistica impartito da una scuola guida” e non può pertanto beneficiare dell’esenzione Iva. La normativa è stata ripresa dalla nostra Agenzia delle Entrate, che lo ha reso noto con una risoluzione lunedì 2 Settembre. Nella nota, si specifica inoltre che non saranno dovute né sanzioni né interessi aggiuntivi.