Dopo il divieto di ingresso nelle acque italiane, la nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea Eye ha lasciato le acque internazionali vicino a Lampedusa e si sta dirigendo verso Malta. Lo ha reso noto la stesa Ong su Twitter. L'imbarcazione nella mattina di sabato 31 agosto aveva soccorso nel Mediterraneo tredici migranti, tra cui otto minori.
#MareJonio von @RescueMed wartet schon seit Tagen vor #Lampedusa #Danke für das, was ihr leistet!
— sea-eye (@seaeyeorg) September 1, 2019
Als eine seiner letzten Amtshandlungen verbot uns #Salvini die Einfahrt in italienische Gewässer.#AlanKurdi setzt nun Kurs Richtung #Malta
@NickJaussi pic.twitter.com/jwnqlJ2KRT
Intanto ventuno tunisini sono arrivati a Lampedusa nella notte tra il 31 agosto e 1 settembre. I migranti si sono sparpagliati ma la polizia li ha rintracciati e li ha portati nel centro di accoglienza. Alcuni sono stati medicati per piccole escoriazioni dovute forse allo sbarco in una zona rocciosa. Le forze dell'ordine sono alla ricerca della barca che li ha portati sull'isola.
Nel frattempo altri trentaquattro migranti aspettano al largo di Lampedusa di sbarcare dalla nave Mare Jonio della ong Mediterranea. La loro causa è stata appoggiata dal cardinale Montenegro, arcivescovo di Agrigento: "Facciamo appello alle autorità competenti affinché al più presto si decidano di permettere alla Mare Jonio di attraccare". "Queste cose non vogliamo più vederle. Non è umano. Fate scendere subito questi esseri umani", lo aveva seguito il segretario del Pd Nicola Zingaretti. E proprio ai dem si è rivolto il leader della Lega Matteo Salvini, ribadendo la propria linea sull'immigrazione in vista della nascita del governo giallo-rosso: "Se il Pd vuole riaprire i porti e far ricominciare il business dell`immigrazione clandestina, lo dica agli italiani".