Secchielli e palette abbandonati sulla spiaggia e bambini fermi sotto gli ombrelloni. Sono le conseguenze provocate dall'ordinanza del Comune di Cavallino-Treporti, in provincia di Venezia, che ha vietato i castelli di sabbia e le buche sul bagnasciuga per ragioni di sicurezza. Le costruzioni dei bambini possono ostacolare l'azione di soccorso in mare, spiegano dall'amministrazione. Ma i bagnanti non ci stanno: "Meglio cambiare località balneare".
I turisti hanno protestato contro l'ordinanza inviando lettere ai quotidiani locali. "Ho provato a spiegare ai miei nipoti che non possono praticare queste attività - si sfoga un nonno - ma loro mi hanno risposto: se non facciamo castelli o buchette, cosa possiamo fare?"
Il sindaco di Cavallino, Roberta Nesto, intervistata dalla Tribuna di Treviso, risponde alla critiche: "Ci fa piacere che i bambini giochino a fare castelli di sabbia. L'ordinanza sulla balneazione recepisce norme nazionali e regionali ma deve essere applicata con buonsenso".