Un videogioco come terapia di coppia, un videogioco come stimolo per spingere a ritrovare la scintilla ormai perduta: quello di It Takes Two è l'ennesimo esempio di un game designer, l'istrionico Josef Fares, capace di creare esperienze di gioco fuori dal coro, in un'industria che sembra sempre più focalizzata sull'offrire esperienze realistiche, di taglio cinematografico. Grossi blockbuster, tendenzialmente single-player, oppure giochi eterni concepiti attorno al multiplayer e nati per non finire mai.
Nulla di tutto ciò è It Takes Two, il nuovo gioco di Hazelight Studios prodotto da Electronic Arts come parte della collana di titoli indipendenti EA Originals: e adesso, dopo averlo portato a termine, capiamo perché Fares abbia sottolineato più e più volte di essere disposto a donare mille dollari a chiunque si fosse annoiato con la sua nuova avventura.
Dopo gli esperimenti di Brothers: A Tale of Two Sons e soprattutto A Way Out, il designer svedese di origini libanesi ha tentato di raggiungere la definitiva consacrazione dando vita a un'avventura dal taglio differente, una commedia romantica totalmente incentrata sull'idea di collaborazione in cui due giocatori dovranno aiutare i due personaggi principali a salvare il loro matrimonio.
UN VIDEOGIOCO PER RISCOPRIRSI - Il rapporto tra Cody e May, i protagonisti dell'avventura, è quello di molte altre coppie di oggi: da una parte abbiamo l'uomo, perennemente indeciso, che non ha mai trovato una strada per sentirsi realizzato; dall'altra abbiamo una donna schiacciata dal peso delle responsabilità e, per questo, consumata dal lavoro, costretta a restare a lungo fuori da casa col rischio di perdersi i momenti più significativi. Nel mezzo c'è Rose, figlia dei due che diventa anche il motivo dell'ennesima discussione: i due, così, si trovano concordi nel ritenere la separazione come unica strada percorribile.
Cody e May comunicano dunque alla figlia la decisione di separarsi e lei, che al contrario sperava da tempo che i due genitori potessero riscoprirsi l'amore che un tempo li legava, scoppia a piangere. Nel farlo, invoca l'aiuto del Dr. Hakim: un libro "magico" che può aiutare i suoi genitori a ritrovare il sentimento perduto. Sembra la classica fiaba per bambini, ma basta un attimo perché Cody e May si risveglino nei "corpi" di due bambole, realizzati da Rose sulle fattezze dei genitori: parte così la missione dei due, che dovranno collaborare e seguire le indicazioni del bizzarro e spagnoleggiante Dr. Hakim per tornare normali.
Fares decide nuovamente di unire il suo passato cinematografico al medium videoludico per dar vita a una "romcom" dai toni volutamente esagerati, che strizza l'occhio a Disney e soprattutto ai film Pixar portandoci, di capitolo in capitolo, ad affrontare una serie di situazioni sempre diverse e fuori di testa, grazie anche alla decisione di abbandonare i toni e contesti realistici di A Way Out per abbracciare una narrazione che pesca a piene mani dal fantasy. Così, il capanno degli attrezzi vede gli utensili depressi e sofferenti, abbandonati alla polvere e alla ruggine da May, mentre l’albero del giardino è il teatro di una sanguinosa guerra militare tra gli scoiattoli e le vespe a causa dell'incuranza di Cody. Il gioco cerca di comunicare temi e dinamiche importanti della vita di coppia, mescolando verità e finzione, reale e irreale, magia e concretezza per comporre un’avventura più unica che rara.
E così, se i due risultano essere poco inclini a collaborare nelle prime battute, passo dopo passo si troveranno costretti a farlo per poter anche solo sperare di riabbracciare la figlioletta Rose. Complici le mille insidie studiate da Dr. Hakim per costringerli a ritrovare la scintilla, Hazelight mette in scena un action platform ricco di risate, azione e divertimento che porta i due giocatori a trascorrere momenti indimenticabili in quella che, a detta dello stesso creatore, è una sorta di "terapia di coppia digitale".
PER TUTTI I GUSTI - La varietà di ambientazioni proposte nell'arco della storia si sposa perfettamente con un approccio al level design virtuoso e ricco di sfumature, e se è vero che il gameplay di base resta uguale per ciascun giocatori (tra salti, doppi salti, schivate e grinding su rotaie), il game designer non perde tempo per cambiare continuamente l'esperienza di gioco attraverso meccaniche uniche per ciascun livello, spesso realizzate solo per il gusto di rendere "diversa" una sequenza da trenta secondi. Un’esperienza in cui difficilmente si ripetono sezioni simili, tra boss fight, fughe al cardiopalma ed enigmi ambientali: tutto questo rende It Takes Two un prodotto prezioso per chi è alla ricerca di esperienze stimolanti e divertenti.
Tutto, nel nuovo gioco di Fares, cambia continuamente: ogni capitolo offre meccaniche esclusive, dalla capacità di cambiare le dimensioni del corpo al poter correre sui muri, passando per citazioni a generi videoludici totalmente diversi da quello di appartenenza e una quantità smodata di minigiochi che spezzano temporaneamente l'idea di collaborazione per mettere un po' di pepe attorno alla coppia. It Takes Two è un gioco in cui non si riesce mai a prevedere cosa accadrà nella scena successiva, una sensazione di meraviglia perpetua che rende l’avventura assolutamente imperdibile non solo per i giocatori esperti, ma anche e soprattutto per quelli occasionali che vogliono trascorrere qualche ora di divertimento in compagnia del partner o di un amico.
L’ultimo lavoro di Hazelight non si può affrontare in solitaria, ma offre un pass amico da donare gratuitamente a chi non possiede il gioco: la comunicazione è fondamentale per superare le mille sfide poste lungo il cammino di Cody e May, che spesso e volentieri godono di poteri esclusivi in una determinata sezione. C’è tanto da scoprire esplorando a fondo gli scenari, con un quantitativo enorme di interazioni, citazioni, segreti e chicche su cui spendere minuti interi a esplorare: in tal senso, la varietà artistica del gioco trova riscontro anche in una colonna sonora mutevole, che si adatta ai mondi eterogenei costruiti da Hazelight, capace di miscelare stili musicali differenti per comporre melodie accattivanti.
It Takes Two, insomma, segna la definitiva consacrazione di Josef Fares e dei suoi studi Hazelight. Un’avventura variegata, divertente e con una serie di momenti che sapranno mettere a dura prova la vostra sensibilità e le lacrime: dopo Brothers e A Way Out, Fares crea una commedia romantica straripante di elementi ludici, citazioni, sorprese e tocchi di genio che è assolutamente perfetta per trascorrere una decina di ore (o più, dedicandosi a tutto ciò che il gioco può offrire) con un amico in compagnia di un gioco unico nel suo genere, immancabile nella collezione di ogni giocatore.
Come lo abbiamo giocato
Abbiamo giocato a It Takes Two su Xbox Series X grazie a un codice fornitoci dagli sviluppatori, sfruttando la modalità cooperativa locale per accompagnare Cody e May alla riscoperta della passione. Il gioco offre un "Pass Amico" che consente a un altro giocatore di scaricare gratuitamente il videogame e unirsi alla sessione del cosiddetto "host", così da vivere l'avventura in modalità cooperativa online senza dover acquistare due copie.
Può piacere a chi…
… ama i giochi cooperativi
… vuole lasciarsi stupire da un'esperienza di gioco in continua mutazione
… ha già apprezzato le produzioni precedenti di Fares e Hazelight Studios
Potrebbe deludere chi…
… sperava in un'avventura single-player
… non ama le esperienze stravaganti e di stampo fantasy
… preferisce un gameplay più lineare
It Takes Two è un gioco consigliato ai maggiori di 16 anni.