"La Groenlandia non è in vendita": la netta posizione della Danimarca sull'intenzione di Trump di intavolare trattative per l'acquisto dell'isola tra l'oceano Atlantico del Nord e l'oceano Artico, magari puntando sullo scambio con Porto Rico, ha dato il via a una serie di proposte "immobiliari" all'indirizzo della Casa Bianca, tra il serio e il faceto. I primi a farsi avanti sono stati via Twitter i giovani della Nuova Alleanza Fiamminga (N-VA). Con un'offerta - scherzosa - che fa gola: cedono a un euro il territorio rivale, la Vallonia. Prendere o lasciare?
Dear President @realDonaldTrump, one euro and Wallonia is yours. Call us. #GreenlandIsNotForSale pic.twitter.com/jcghgrTuRa
— Jong N-VA (@Jongnva) 21 agosto 2019
"Scambierei Porto Rico con la Groenlandia" Dopo il netto no danese e l'annullamento da parte di Trump, pare proprio per ripicca, della sua visita in Danimarca il 2 settembre, emergono dettagli sull'affare saltato. Secondo il New York Times la Groenlandia è da sempre nel mirino del presidente degli Stati Uniti, tant'è che una sua idea, al tavolo delle trattative, sarebbe stata quella di proporre uno scambio tra l'isola danese e Porto Rico.
Il territorio Usa nei Caraibi, infatti, sarebbe una spina nel fianco del tycoon: gli attacchi risalgono ai tempi dell'uragano Maria, che nel 2017 distrusse l'isola caraibica, per la fallita gestione dell'emergenza.
"Per Trump la Vallonia a un euro": la proposta dei fiamminghi "Caro presidente Trump, un euro e la Vallonia è tua. Chiamaci": questo il tweet umoristico di Jong N-VA, l'ala giovanile della Nuova Alleanza Fiamminga (N-VA), all'indomani del no danese al tycoon alla richiesta di acquisto della Groenlandia. L'hashtag che segue l'offerta così non poteva essere che #GreenlandIsNotForSale (La Groenlandia non è in vendita, ndr). L'immagine postata è frutto di un fotomontaggio: la Trump Tower incombe sulla città vallone di Durbuy.
Un'offerta irresistibile, dunque, visto che la regione francofona del Belgio meridionale viene ceduta a prezzo stracciato dalla comunità rivale. Viene, così, servito su un vassoio internazionale, anche se "per scherzo", per stessa ammissione del presidente di Jong N-VA Lawrence Vancraeyenes a Euronews, l'annosa questione belga: le rivalità tra le due maggiori comunità linguistiche del Paese, i fiamminghi (di lingua olandese) e i valloni (di lingua francese).
In questo caso, si è voluto ironizzare sul differente peso economico dei due territori: le ricche Fiandre a Nord, dove vive circa il 58% della popolazione totale, cederebbero volentieri al prezzo simbolico di un euro il Sud francofono, che pesantemente risente della crisi finanziaria e che i nazionalisti fiamminghi e i separatisti sono "stanchi di mantenere" (questo il cavallo di battaglia, risultato vincente anche alle ultime elezioni dove la destra si è imposta nel Belgio settentrionale).
Uno scherzo "rozzo e stupido" lo ha, invece, bollato Steve Detry, presidente dell'ala giovanile del movimento riformista di Woluwe-Saint-Lambert. Cosa risponderà ora Trump?