"Abbiamo inciso nei cuori quei giorni di apocalisse che ci ha lasciato senza respiro, ci ha fatto sentire svuotati come se tutto fosse precipitato nel buio". Lo ha affermato l'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, nell'omelia in ricordo delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi avvenuto un anno fa. I vertici di Autostrade hanno lasciato la cerimonia su richiesta dei parenti delle vittime.
Il minuto di silenzio in ricordo delle vittime - Un minuto di silenzio interrotto solo dalle sirene in mare e dalle campane di tutta la città. Genova ha ricordato così le 43 vittime di ponte Morandi La cerimonia, iniziata con la lettura dei nomi delle persone che hanno perso la vita nel crollo, si è interrotta alle 11:36, ora della tragedia. Campane a lutto, il suono delle sirene delle navi in porto e i clacson dei tassisti hanno ricordato la tragedia.
Vertici Autostrade allontanati dai familiari delle vittime - E' durata poco tempo la presenza della delegazione di Atlantia e di Autostrade per l'Italia alla commemorazione. Alcuni familiari delle vittime hanno infatti chiesto alle istituzioni presenti che venisse allontanata. Subito dopo essere stati informati, i manager del gruppo Giovanni Castellucci e Giuliano Mari hanno quindi lasciato il capannone.
Aspi: "Consci della gravità delle sofferenze causate" - "A un anno dalla tragedia del Ponte Morandi, il Cda di Autostrade per l'Italia, quello di Atlantia e i lavoratori di tutto il gruppo rinnovano il cordoglio e la compassione più sincera per le vittime del crollo e per il dolore dei loro familiari". Lo ha affermato Autostrade per l'Italia in una lettera pubblicata su alcuni quotidiani nazionali e sui giornali liguri. "Siamo consapevoli e profondamente rammaricati per la gravità delle sofferenze causate alla comunità", si legge.
I familiari: "Reati gravi non siano mai prescritti" - "Chiediamo con forza la modifica di norme di legge affinché i processi siano brevi, perché le famiglie possano trovare pace, chiediamo che nessun reato di tale gravità possa essere prescritto, chiediamo che in casi come questo che dovessero avvenire in futuro una nuova legge possa consentire in automatico e da subito la creazione di un'unità di crisi che gestisca le emergenze economiche, le esigenze di supporto psicologico e tutto quanto necessario per far percepire a coloro che hanno subito una tale barbarie, la vicinanza delle Istituzioni". E' l'appello di Egle Possetti, a rappresentanza dei parenti delle vittime, nel giorno della commemorazione del crollo di ponte Morandi a Genova. "Cerchiamo con determinazione la verità e il cambiamento - ha detto commossa - perché noi queste 43 vittime non le dimenticheremo mai".
Mattarella abbraccia i familiari delle vittime - Alla cerimonia presente anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, prima della commemorazione ha abbracciato i familiari delle vittime.
Conte: "Pretendiamo giustizia per le vittime" - "Non vi abbiamo dimenticato, è trascorso un anno ma il ricordo di voi non ci ha mai abbandonato". Lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, durante la commemorazione, aggiungendo che "pretendiamo giustizia". Il presidente del Consiglio ha poi sottolineato che "Genova è simbolo della volontà di rinascita. La ricostruzione è cominciata. Il nuovo ponte dovrà essere percorribile ad aprile".
Conte: "Politica seria pensi alla sicurezza delle infrastrutture" - "Compito della politica seria responsabile - ha aggiunto Conte - è quello di tentare di dare risposte affidandosi agli strumenti utili a tutela della collettività, di realizzare il bene dei cittadini, dell'attitudine l'agire anche in via preventiva programmando azioni di governo che mette in sicurezza il paese e tutte le sue infrastrutture. Su questo siamo impegnati e perseguendo un'opera complessiva di prevenzione".
Di Maio: "Un dovere revocare le concessioni" - "Siamo qui oggi per commemorare le 43 vittime e perché chi doveva manutenere questo ponte non ha fatto il suo dovere. Di fronte a tragedie come questa, il nostro dovere è avviare le procedure per revocare le concessioni". Lo ha detto il vicepremier, Luigi Di Maio.
Salvini si commuove: "Giustizia subito" - "In questi casi i familiari hanno sempre ragione, qualunque cosa dicano o chiedano hanno sempre ragione. Non è discutibile il loro sentimento". Cosi' il vicepremier Matteo Salvini a margine della cerimonia in merito alla contestazione dei famigliari delle vittime che ha fatto allontanare la delegazione di Autostrade dal luogo della commemorazione. Il ministro dell'Interno ha poi invocato una "rapida giustizia. Chi ha sbagliato deve pagare". E, visivamente commoso, ha aggiunto: "Vedere i piloni nuovi al posto di quelli vecchi.... lo commentavo con qualche papà: il pilone non porta indietro ma è un segno di rinascita".
Toti: "Il dolore si lenisce solo con la verità" - "Il dolore si può lenire solo con la verità e solo un tribunale può farlo. La strage di Genova non può rimanere uno dei troppi avvenimenti italiani in cui c'è poca verità". Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, durante la cerimonia. "Ce l'abbiamo messo tutta e dove non siamo arrivati - ha aggiunto - non è stato per mancanza di impegno e ci arriveremo. Il dolore nei vostri cuori non si sanerà mai, come quello per chiunque ha vissuto quella giornata".
Bucci: "La nostra porta sempre aperta per i parenti delle vittime" -"Per i parenti delle vittime potevamo fare qualcosa in più. La nostra porta è sempre aperta. Continuiamo a lavorare insieme, il nostro compito è starvi vicino". Così il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione, Marco Bucci, nel corso della cerimonia.