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Ultrà della Lazio ucciso, saltati i funerali | La figlia: "Ucciso da uomo libero"

Le esequie erano state fissate dalla questura alle 6 al cimitero Flaminio. Ma i familiari hanno lasciato la camera mortuaria all'arrivo delle forze dell'ordine

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Sono saltati i funerali in forma privata di Fabrizio Piscitelli, l'ultrà della Lazio, noto come Diabolik, ucciso a Roma. Le esequie erano state fissate dalla questura alle 6 al cimitero Flaminio. I familiari non si sono presentati all'obitorio del policlinico Tor Vergata per il trasferimento della salma. Nella notte c'è stata una visita dei familiari alla camera mortuaria, ma poi sono andati via all'arrivo delle forze dell'ordine.

Il piano di sicurezza predisposto dalla questura è comunque scattato dalla notte. Sotto la lente non solo l'area del cimitero Flaminio, dove alle 6 era fissata la funzione, e il policlinico Tor Vergata dove si trova la salma, ma anche altre zone della città dove potrebbero crearsi assembramenti spontanei di tifosi.

La figlia di Diabolik: "Mio padre ucciso da uomo libero" - "Con tutte le cautele atte ad assicurare la tutela dell'ordine pubbliche e della sicurezza dei cittadini, la questura continua a non saper dare una spiegazione del motivo per cui abbiano deciso di prendere un provvedimento così estremo, applicato solo in particolarissimi casi - scrive su Facebook Ginevra Piscitelli, la figlia dell'ultrà -. Ribadisco che mio padre è stato ucciso da uomo libero. A distanza di sei giorni dall'omicidio di mio padre, non mi è stato ancora permesso di vederlo, mi stanno negando di celebrare un funerale normale e non mi è stata data ancora una spiegazione. La legge è uguale per tutti?".

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