Dopo la devastazione in Val di Fiemme di ottobre 2018

Trento, obiettivo raggiunto: 230mila euro per salvare il legno di Stradivari

Grande risposta alla campagna di crowfunding aperta da Fabio Ognibeni per recuperare gli abeti rossi abbattuti dalla tempesta di ottobre 2018. Diventeranno arpe e violini

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Dalla distruzione nasce una melodia di speranza. Non tutto, infatti, è perduto per gli abeti rossi della Val di Fiemme, abbattuti in massa dalla furia del maltempo nell'ottobre 2018. Quei due-tre su mille che possono diventare legno di risonanza per arpe, pianoforti e violini, il cosiddetto legno di Stradivari, sono salvi. Ciò grazie a 870 donatori che hanno versato 230mila euro nel crowdfunding avviato dall'imprenditore Fabio Ognibeni di Tesero (Trento). E così, dalla devastazione della Foresta dei Violini, saranno realizzati 35mila strumenti musicali. "C'è stata una risposta generosa e senza questo aiuto la nostra produzione si sarebbe arrestata", conferma Ognibeni, ad della Ciresa.

Grazie alla campagna "Salviamo il legno di Stradivari", in Val di Fiemme sono stati recuperati 3.000 abeti di risonanza che erano stati sepolti dalla tempesta Vaia di fine ottobre 2018. Tutto possibile grazie al "prestito" ottenuto dall'azienda di Ognibeni, la Ciresa, che produce tavole armoniche, legno per liuteria e diffusori acustici, con una campagna di raccolta fondi a cui hanno aderito 870 persone.

Dopo l'appello mediatico, l'azienda di Tesero ha ricevuto un prestito volontario di 230.000 euro e ora gli alberi si trasformeranno in tavole armoniche per 35.000 strumenti musicali che libereranno le loro melodie in tutto il mondo.

Per festeggiare la meta raggiunta è stato organizzato il concerto di Roberto Prosseda "Rinascere dalla musica", a Lago di Tesero, in un teatro insolito. Le cataste di legni di risonanza si sono infatti trasformate in un palcoscenico e i tronchi di abete rosso in poltrone. Il maestro ha suonato il Resonance Piano, il primo pianoforte al mondo che suona senza corde, mandando in vibrazione una vera tavola armonica, ideato in Val di Fiemme proprio da Ognibeni, promotore della raccolta fondi che ha salvato gli alberi della musica.

"Visto che per alcuni anni non saranno tagliati abeti nei boschi di Fiemme - spiega Ognibeni - abbiamo potuto raccogliere i legni necessari a produrre tavole armoniche nei prossimi 4-5 anni. Senza questo aiuto la nostra produzione si sarebbe arrestata".

"Fra cinque anni - conclude - potremo tornare alla normalità, perché speriamo che possano riprendere i tagli ordinari. Ci tengo a precisare che, grazie a questa risposta generosa, ho potuto pagare ogni tronco raccolto a prezzo pieno, senza speculare sui prezzi a ribasso".

Con il legno di risonanza recuperato nasceranno in cinque anni circa 15.000 pianoforti, 2.200 arpe da concerto e 18/20.000 strumenti di liuteria.