Il finanziere americano Jeffrey Epstein, accusato di abusi sessuali, sfruttamento della prostituzione e traffico di minori, si è suicidato nella sua cella del carcere di Manhattan in cui era detenuto. Lo riportano i media statunitensi, precisando che il milionario si sarebbe impiccato.
Il corpo senza vita di Epstein è stato trovato sabato mattino attorno alle 7.30. Il finanziere era già stato messo sotto sorveglianza dopo lo scorso 23 luglio era stato ritrovato sul pavimento della cella in stato di semicoscienza con vistose ferite al collo.
L'arresto e i precedenti - Il gestore di hedge fund, 66 anni, amico di ricchi e potenti e come l'ex presidente Bill Clinton e l'attuale Donald Trump, era stato arrestato a metà a luglio a New York con accuse di traffico sessuale. Non gli era stata concessa la libertà condizionata e quindi era stato messo agli arresti in attesa di processo, che i magistrati contavano di iniziare a giugno 2020.
In precedenza Epstein aveva patteggiato una condanna a tredici mesi in una prigione di Palm Beach per crimini connessi alla prostituzione. Un accordo che aveva scatenato molte polemiche, perché de facto il miliardario con una serie di lauti indennizzi aveva evitato un possibile ergastolo.
Le carte dell'inchiesta - Nelle ultime ore erano state diffuse le carte dell'inchiesta in cui si descrivono le attività illegali in cui Epstein era stato coinvolto, con molti dettagli scabrosi e imbarazzanti sulle abitudini sessuali del finanziere. Le centinaia di pagine sono basate sulle testimonianze anche di alcune delle vittime, soprattutto quella di Virginia Robert Giuffre, che ha accusato il finanziere di averla ridotta ad una "schiava sessuale" quando aveva solo 14 anni.
L'accusa al principe Andrea - Inoltre, sempre secondo quanto emerso dalle carte dell'inchiesta, Virginia Robert Giuffre ha raccontato di essere stata costretta nel 2001, quando era minorenne, ad avere rapporti sessuali anche con altri personaggi che gravitavano nella cerchia di amicizie del ricco finanziere, tra cui il principe Andrea duca di York. Un'accusa quella al figlio della regina Elisabetta che Buckingham Palace rispedisce al mittente bollandola come "falsa" e sottolineando come il duca di York sia estraneo a qualsiasi procedimento in corso negli Usa.