Incidente sul Grand Combin, muoiono un alpinista e una guida
Una scarica di sassi ha travolto, verso le cinque, una cordata che era diretta sulla vetta a circa 3.500 metri di quota
E' di due vittime il bilancio del tragico incidente di montagna avvenuto sul massiccio del Grand Combin, tra Italia e Svizzera. Una scarica di sassi ha travolto una cordata che era diretta sulla vetta a circa 3.500 metri di quota. A perdere le vita un escursionista di Vercelli, Nicolò Morano, e una guida alpina, Federico Daricou, che era stato inizialmente soccorso e trasportato in ospedale in condizioni disperate.
Gli alpinisti erano partiti alle 3 dalla Cabane du Valsorey per un'ascensione impegnativa tra roccia e ghiaccio. Le condizioni meteo non erano delle migliori anche se erano previste schiarite già dal mattino. A scatenare la scarica di sassi che ha colpito la cordata potrebbe essere stato proprio il temporale che in quel momento si stava abbattendo sulla zona.
A dare l'allarme con il telefono è stato Daricou, guida della società del Cervino, ferito ma cosciente. I primi tentativi di raggiungere il luogo dell'incidente con l'elicottero, sia da parte di Air Glacier sia del Soccorso alpino valdostano, si sono arrestati quasi subito a causa del maltempo e della nebbia in quota.
Solo verso le 10:30 gli svizzeri sono riusciti a sorvolare la zona e a calarsi per recuperare i due alpinisti. Per Nicolò Morano non c'era più nulla da fare, mentre Federico Daricou è stato elitrasportato all'ospedale di Sion. Le sue condizioni sono parse subito molto critiche. E' morto attorno alle 13 di sabato.
Oltre a loro sono stati coinvolti nell'incidente anche tre alpinisti olandesi che erano nella stessa zona: due sono rimasti feriti in modo non grave e uno è illeso.
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