Mentre il leader leghista Matteo Salvini accelera per andare subito alle urne, c'è chi in Parlamento non è affatto intenzionato a dargliela vinta. Il cosiddetto partito del non-voto vanta tra le proprie file le 631 "matricole" alla prima legislatura. Ben 422 deputati e 209 senatori, infatti, sono alla loro prima investitura e rappresentano circa il 66% dei 945 parlamentari totali. Tra loro sono in molti a non voler lasciare la poltrona.
La legislatura è partita appena 500 giorni fa e, in caso di elezioni a inizio ottobre, sarebbe di gran lunga la più corta della storia della Repubblica. Tra le 631 "matricole", una gran compagine è quella del Movimento 5 Stelle che, a meno di deroghe allo statuto, non potranno ripresentarsi dopo il secondo mandato. Stando ai sondaggi, riporta Il Messaggero, ben difficilmente alla prossima tornata elettorale potrebbero ripetere l'exploit dello scorso anno, quando ottennero il 32% delle preferenze e il 37% dei parlamentari.
Diversa invece la questione per il Pd. Passato da quasi 400 parlamentari a meno della metà, il Partito democratico ha subito un netto tracollo e un basso tasso di ricambio parlamentare. Ma, attualmente, in Aula siedono perlopiù renziani che difficilmente verranno ricandidati e dunque di certo non smaniano per andare alle urne.