Diritti sessuali e riproduttivi, Europarlamento: garantire aborto legale e contraccezione di alta qualità nell'Ue
I deputati Ue hanno inoltre esortato gli Stati membri a garantire a tutti i bambini delle scuole primarie e secondarie l’accesso a un’educazione sessuale completa
Accesso universale all'aborto sicuro e legale e a metodi contraccettivi di alta qualità, potenziamento dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne, rafforzamento dell'informativa sulla contraccezione: ecco solo alcuni dei punti nevralgici presenti nel progetto di relazione approvato dalla Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere del Parlamento europeo. I deputati hanno inoltre sottolineato che le violazioni di tali diritti ostacolano il progresso verso l’uguaglianza di genere, rappresentando una forma di violenza contro donne e ragazze.
SRHR (Sexual and reproductive health and rights) - Si tratta di diritti umani applicati alla sfera della sessualità e della riproduzione. Una formula unica, dunque, costituita dalla combinazione di 4 diversi campi: salute sessuale, diritti sessuali, salute riproduttiva, diritti riproduttivi.
Il progetto di relazione - La Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere ha approvato un progetto di relazione in cui viene sottolineato che il diritto alla salute e gli SRHR sono diritti fondamentali delle donne e che quest’ultimi non devono mai essere depotenziati, ma semmai migliorati. I deputati hanno inoltre aggiunto che le violazioni degli SRHR femminili ostacolano il progresso verso l’uguaglianza di genere, rappresentando una forma di violenza contro donne e ragazze. Vediamo dunque nello specifico argomenti e contenuti attorno ai quali si è sviluppato il progetto di relazione:
- Accesso a una gamma completa di SRHR di alta qualità: deve essere garantito da tutti i Paesi Ue, i quali devono dunque impegnarsi a rimuovere tutte le barriere che impediscono il pieno accesso a tali servizi;
- Accesso universale all’aborto sicuro e legale: gli eurodeputati sottolineano che in alcuni Stati membri vi sono ancora leggi molto restrittive che vietano l’aborto (tranne in talune circostanze rigorosamente definite), conducendo molte donne a cercare aborti clandestini o a portare a termine la gravidanza contro la loro volontà. Tutto ciò, secondo i deputati Ue, ha un nome solo: violazione dei diritti umani. L’esortazione rivolta a tutti gli Stati membri è dunque quella di garantire l’accesso universale all’aborto sicuro e legale, all'inizio della gravidanza e oltre se la salute della persona incinta e' in pericolo;
- Contraccettivi e informazione: è fondamentale che i Paesi Ue garantiscano un accesso universale a una gamma di contraccettivi di alta qualità, potenziando la consulenza familiare e l’informativa sulla contraccezione;
- Educazione sessuale nelle scuole: i deputati Ue hanno esortato gli Stati membri a garantire a tutti i bambini delle scuole primarie e secondarie l’accesso a un’educazione sessuale completa. Tutto ciò potrebbe infatti contribuire a ridurre in modo significativo la violenza e le molestie sessuali.
L’effetto della pandemia - Nella relazione viene infine sottolineato come l’accesso all’aborto abbia continuato a essere limitato durante la crisi innescata dal Covid-19 (che ha avuto effetti negativi anche sull'accesso ai contraccettivi): i Paesi Ue vengono dunque esortati a considerare l'impatto di questa crisi sulla salute delle donne e a garantire la continuazione dei servizi per la salute sessuale e riproduttiva attraverso i sistemi sanitari.
''Nel testo adottato chiediamo chiaramente agli Stati membri di garantire l'accesso universale alla SRHR per tutti e dimostrare che nel Parlamento europeo c'è la forza per contrastare coloro che si oppongono ai diritti umani fondamentali. L'educazione sessuale, l'accesso alla contraccezione e ai trattamenti per la fertilità, così come l'aborto, costituiscono alcune delle componenti chiave dei servizi SRHR. Questo è un passo importante per garantire che tutti i cittadini dell'Ue abbiano accesso alla SRHR e che nessuna persona sia lasciata indietro nell'esercizio del proprio diritto alla salute", ha dichiarato il relatore Predrag Matić (S&D, HR).
Il progetto di relazione è stato approvato dalla Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere con 27 voti favorevoli, 6 contrari e 1 astensione.
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