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Capo ultrà della Lazio ucciso "attirato in una trappola", si indaga sulla criminalità organizzata

La procura di Roma procede per omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso. L'agguato è stato compiuto da mani "molto esperte". Dopo il primo colpo, all'assassino si sarebbe inceppata la pistola

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Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik, il capo degli "Irriducibili" della Lazio ucciso mercoledì sera a Roma, potrebbe essere stato attirato in una trappola. Secondo gli inquirenti, le modalità dell'esecuzione fanno pensare che l'uomo aspettasse qualcuno. Per ora non si esclude alcuna ipotesi, ma resta privilegiata quella della criminalità organizzata, non solo italiana. La procura procede per omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso.

Secondo gli inquirenti, si è trattata di un'azione studiata messa in atto da un "killer esperto". Piscitelli era stato portato al Parco degli Acquedotti, dove è stato ammazzato, dal suo autista personale che è stato ascoltato in nottata dagli uomini della squadra mobile. " Piscitelli aveva molti nemici e molti affari con vari gruppi criminali: un personaggio centrale con collegamenti con varie realtà anche albanesi", spiegano gli inquirenti.

Tra le piste investigative seguite dagli inquirenti anche quella che porta verso est e i rapporti che Piscitelli aveva da tempo con la mafia albanese. Il nome di Diabolik compare, infatti, anche nelle carte di Mafia Capitale e in particolare del gruppo, la cosiddetta "Batteria di Ponte Milvio", attivo nella zona nord di Roma e di cui, secondo chi indaga, Piscitelli faceva parte. Spaccio di cocaina il "core business" dell'organizzazione che aveva fitti rapporti d'affari con la criminalità albanese.

Secondo un testimone, all'assassino, dopo il primo colpo mortale, si sarebbe inceppata la pistola. L'uomo sarebbe poi scappato a piedi su via Lemonia. Gli investigatori stanno passando al setaccio le telecamere di sorveglianza della zona. Sotto la lente anche i t abulati telefonici della vittima, per ricostruire con chi avesse appuntamento.

Il nome di Diabolik è legato inoltre a un avventuroso tentativo di scalata della Lazio. Piscitelli è stato poi protagonista di feroci contestazioni contro il patron Claudio Lotito e di vergognose iniziative che hanno sporcato la curva laziale di antisemitismo.

Capo ultrà ucciso a Roma, l'omaggio degli "Irriducibili" della Lazio

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