Polemiche per l’incontro "Racconti senza barriere"

Cremona, drag queen a un evento per bambini patrocinato dal Comune: la Lega insorge

Il consigliere Alessandro Zagni: "Sono questi i riferimenti della sinistra per la crescita dei nostri figli?". Arci Gay Cremona: "L'educazione si fa con la mediazione"

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Pioggia di polemiche sull'evento organizzato lunedì sera dall'Arci a Cremona, con il patrocinio e la collaborazione del Comune lombardo: al Parco didattico scout era in programma l'incontro "Racconti senza barriere", con le drag queen Priscilla e La Notte Brilla che hanno narrato storie per bambini. Il consigliere comunale della Lega, Alessandro Zagni, è insorto: "Sono questi i riferimenti della sinistra per la crescita dei nostri figli?".

Il consigliere della Lega ha quindi precisato: "Non ho nulla contro lo spettacolo e men che meno contro le drag queen. Semplicemente ritengo che il patrocinio e il contributo del Comune sia fuori luogo, tutto qui. Personalmente credo che l'accettazione della diversità, che va insegnata, non debba passare attraverso momenti come questo, ma piuttosto attraverso percorsi più strutturati".

Sotto al post su Facebook di Zagni, centinaia di commenti. Un utente si schiera dalla parte del consigliere della Lega: "Perché dovrei insegnare a mio figlio che può andare in giro vestito come una donna? Perché è questo il messaggio che arriva ai bambini, e cioè che sono maschi ma si possono vestire da donna e atteggiarsi come una donna". Mentre un altro commenta: "Ma perché no? Potrebbero essere persone fantastiche, forse aiuterebbero a non diffidare e a non giudicare sempre il diverso".

A poche ore di distanza dalla presa di posizione di Zagni, è arrivata, sempre su Facebook, la replica dell'Arci Gay Cremona che cita una frase del brasiliano, esperto di pedagogia, Paulo Freire: "Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo". Poi la precisazione: "Crediamo che le diversità siano una realtà inevitabile da riconoscere e rispettare. Possiamo scegliere come vivere il nostro rapporto con le diversità: amare il prossimo, per noi, non prevede discriminazioni o pregiudizi. Il bene degli altri è anche il nostro e la felicità è un presupposto irrinunciabile per relazioni sane, aperte, umane".