Il caso delle pensioni d'oro scoppia anche a Bruxelles dove, secondo un'inchiesta del Fatto quotidiano, il presidente uscente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, arriverà a guadagnare 22mila euro al mese. Il suo stipendio era di 27mila euro (il 138% in più rispetto allo stipendio del funzionario Ue più alto in grado). Lo segue l'Alto rappresentante degli Affari Esteri, Federica Mogherini, che intascherà 20mila euro (l'attuale stipendio è di 22mila).
Tutti gli altri 21 commissari uscenti, che ora guadagnano almeno 22mila euro, prenderanno 18mila mensili. Non solo, le regole europee prevedono anche "un'indennità di transizione" che è calcolata sul 40-65% dello stipendio e dura 24 mesi.
Indennità che viene recepita anche dagli eurodeputati che vanno in pensione e che durante la legislatura guadagnano intorno ai 9mila euro al mese. Dal 2009 però per lasciare lo scranno devono avere almeno 63 anni, prima potevano andare in pensione anche a 50 anni. Il M5s, che da sempre lotta contro le pensioni d'oro anche in Europa, aveva, prima delle elezioni, denunciato il caso.
Uno stipendio così alto è da sempre giustificato per evitare conflitti di interesse e mantenere l'indipendenza, rimarcano fonti di palazzo. Ma da sempre chi lavora nelle commissioni ha avuto incarichi nel mondo della finanza o viene incaricato successivamente come il caso dell'ex commissario portoghese Josè Manuel Barroso che ora lavora dal Goldman Sachs.