Dal Cile alla Bolivia: quando "Le Iene" hanno raccontato il viaggio di Natan per sconfiggere la droga
Il quindicenne con gravi problemi di tossicodipendenza è stato protagonista di un'incredibile storia di amicizia e riscatto
Una madre disperata, un figlio ostinato che rifiuta l’aiuto di cui ha bisogno per uscire dalla droga e un motociclista solitario. Sono i
tre protagonisti di una vicenda incredibile, un viaggo lungo le strade del Cile che ha un solo obiettivo: sconfiggere
la tossicodipendenza.
Natan è un ragazzo di quindici anni,
Simone è un motociclista che nel 2015 ha deciso di lasciare la sua vita quotidiana e godersi il mondo in sella alla sua moto. Assieme, i due intraprendono sfrecciano
dal Cile alla Bolivia per sconfiggere questa terribile dipendenza.
"Lo faccio perché mi girano i coglioni a vedere un ragazzo di quindici anni che si butta via così", afferma Simone. Lui è convinto che il viaggio e la vicinanza con altre persone possano dare una mano a Natan, perciò si è fatto carico di
una missione umana e difficilissima perché i primi giorni sono contraddistinti dall'astinenza di Natan e le conseguenze che ha sul suo fisico e il suo atteggiamento. Simone però non si perde d'animo, continua il viaggio, fa ritrovare a Natan quella spensieratezza che la tossicodipendenza gli ha portato via.
Alla fine di
un viaggio durato quaranta giorni, la iena
Matteo Viviani incontra Simone e Natan ma il percorso del ragazzo è solo agli inizi. "Natan è stato sottoposto a esami che hanno dato valori elevati per l’iperattività. Ora dovrebbe seguire un percorso con i farmaci", spiega Simone. Serve dunque
una struttura dedicata a un ragazzo adolescente, una "struttura chiusa dove lui possa lavorare e crescere", prosegue Simone. Tutto questo però ha un costo:
circa diecimila franchi svizzeri al mese, una spesa che la mamma non sarebbe in grado di affrontare.
"Le Iene" hanno quindi lanciato un appello per aiutare il ragazzo a trovare la serenità che merita.
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