La decisione di Ivan Scalfarotto, deputato dem, di visitare in carcere i due americani accusati dell'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega ha scatenato aspre polemiche sui social. Scalfarotto voleva accertarsi delle condizioni dei due giovani dopo la pubblicazione della foto shock di Natale Hjorth bendato, ma la scelta ha spiazzato anche gli uomini del suo partito. Da Zingaretti a Salvini, tante le critiche ricevute dal dem che, intervistato da La Stampa, spiega: "In carcere, sono venuto a trovare la Repubblica italiana. Anche di fronte al crimine più efferato, nessun detenuto deve essere sottoposto a trattamenti inumani o degradanti".
Dal Partito Democratico nessuna voce si alza in difesa di Scalfarotto. "È il caldo. Spero che sia il caldo - scrive su Twitter Carlo Calenda - Perché tra Gozi ieri e Scalfarotto oggi vi giuro che stiamo raggiungendo vette di stupidità mai prima conquistate nella politica contemporanea".
È il caldo. Spero che sia il caldo. Perché tra Gozi ieri e Scalfarotto oggi vi giuro che stiamo raggiungendo vette di stupidità mai prima conquistate nella politica contemporanea. https://t.co/9U9Rpr06ag
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) August 1, 2019
Anche il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, interviene con forza nella discussione: "Quella di Scalfarotto è una sua iniziativa personale, rientra nelle sue prerogative da parlamentare ma, ripeto, è una sua iniziativa, non fatta a nome del Pd".
Emanuele Fiano si associa a Zingaretti e prende le distanze dall'amico: "Ci sono momenti in cui il pensiero di dissociarsi dal comportamento di un amico, un compagno di battaglie sui diritti, e sulla difesa della Democrazia nel nostro paese, puo’ spingere a stare in silenzio. Io invece voglio spiegare perche’ non ho condiviso la scelta di Ivan Scalfarotto di andare a Regina Coeli a verificare, tra l’altro, le condizioni di detenzione dell’assassino del Carabiniere Cerciello Rega. Gli insulti che hanno colpito Ivan sono inaccettabili, e certamente c’è sempre anche, l’esigenza di verificare la condizione dei diritti dei detenuti, ma senza incorrere nel rischio di apparire, come è successo, come coloro che invertono l’ordine delle priorità, pur in assoluta buona fede".
Immediata la reazione di Matteo Salvini, che su Twitter commenta: "Il PD va in carcere a verificare che il criminale americano non sia stato maltrattato... Non ho parole!!! #MarioCercielloRega #Carabinereucciso". Risponde al leader della Lega la pagina Twitter del Pd Milano che pubblica un commento: "Salvini si scaglia contro Ivan Scalfarotto, aizzando i propri sostenitori contro il parlamentare @pdnetwork . A Salvini diamo un consiglio: tra moto d’acqua e selfie, si occupi un po’ meno di commentare la cronaca e lavori un po’ di più per garantire la sicurezza".
Il PD va in carcere a verificare che il criminale americano non sia stato maltrattato...
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) July 31, 2019
Non ho parole!!! #MarioCercielloRega #Carabinereucciso pic.twitter.com/17oHxDSLv2
Anche il Movimento 5 Stelle si schiera contro Scalfarotto. "Questo deputato Pd - scrive Carlo Sibilia, sottosegretario del Ministero dell'Interno - ha scelto di andare a trovare l'assassino in carcere.Voi che ne pensate? Per me rivoltante.Vada in carcere ma esca da Parlamento #Scalfarotto"
Nella storia del #Carabiniere ucciso ci sono due parti.Quella di un servitore dello Stato ucciso e quella di un assassino.Questo deputatoPD ha scelto di andare a trovare l'assassino in carcere.Voi che ne pensate?Per me rivoltante.Vada in carcere ma esca da Parlamento #Scalfarotto pic.twitter.com/8n9taUdofK
— Carlo Sibilia (@carlosibilia) August 1, 2019
Dopo le polemiche suscitate dalla sua decisione, Ivan Scalfarotto torna sui social per chiarire le ragioni della sua visita: "Da quando ieri sera il Ministro dell’interno ha rilanciato il mio post su Facebook, in pochissime ore più di 340 mila persone lo hanno letto e sono stato raggiunto da messaggi il cui tenore si può facilmente immaginare. “Bisogna ascoltare il popolo”, mi dice invece qualche amico in queste ore. Io non penso che sia così semplice: penso che chi ha responsabilità pubbliche non debba solo accodarsi all’opinione pubblica, specie quando la politica ne solletica le reazioni più emotive. Penso che chi fa politica, se ci crede davvero, debba testimoniare i propri valori anche quando - anzi soprattutto quando - quei valori sono impopolari".