La settimana scorsa abbiamo chiarito cosa sono gli Auto Battler, il nuovo genere che sta letteralmente spopolando tra gli appassionati di videogiochi: nella nostra rubrica dedicata ai trucchi e consigli per vincere nei giochi del momento, abbiamo spiegato le meccaniche principali e le basi dell’economia.
Nella seconda parte della guida, proseguiamo con l’analisi dei fondamentali del tormentone del momento, che include giochi come Auto Chess, Dota Underlords e Teamfight Tactics.
GESTIONE DEGLI OGGETTI E DELLA MAPPA Ogni cinque turni, a partire dal decimo, ve la dovrete vedere con un’ondata di nemici controllati dall’IA - una sorta di test per verificare se la vostra squadra è abbastanza forte per proseguire. Se non riusciste ad avere la meglio contro questi avversari, potrebbe esserci qualcosa che non va nella vostra formazione.
A fine round otterrete nuovi oggetti e, a seconda della modalità di gioco, potrete assegnarli ai vostri eroi. Sapere quale oggetto dare a chi può essere difficile all’inizio, ma una corretta combinazione può essere devastante.
Un’altra cosa da tenere bene a mente è il posizionamento delle unità sulla plancia di gioco. Yasuo (Teamfight Tactics) funziona bene solo se comincia il round senza unità adiacenti - così facendo ottiene uno scudo bonus. Drow Ranger invece dà il suo meglio quando è circondato da altri eroi e diventa invece quasi inutile nel caso contrario. Gli Assassini scatteranno verso le vostre retrovie per fare a pezzi la vostra squadra, quindi dovrete schierare le unità in modo da proteggere i componenti più fragili.
Il posizionamento è probabilmente il fattore più difficile da gestire inizialmente in un Auto Battler, dal momento che non è spiegato in maniera chiara e precisa. Utilizzate un po’ del vostro tempo per sperimentare e capire come disporre le unità sul campo di battaglia - non è raro vincere un round (o persino una partita) semplicemente scambiando di posto due eroi sulla plancia, ed è altrettanto semplice perdere per non averli spostati al momento giusto.
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ANCORA UN GIRO A pensarci bene, gli Auto Battler hanno diverse cose in comune con i battle royale. In entrambi i generi vince l’ultimo giocatore a rimanere in piedi sul campo di battaglia, con scontri diretti con gli avversari e tutti e due mettono un certo accento sul posizionamento sulla mappa e sulla conoscenza delle meccaniche di gioco. Infine, entrambi sono caratterizzati dalla distribuzione casuale di ricompense.
Nel caso degli Auto Battler, questo elemento casuale è alimentato da una moneta virtuale, quindi le uniche finanze che potete mettere a rischio continuando a estrarre nuovi eroi casuali è quella del vostro alter ego digitale. Buttare tutti i vostri averi alla ricerca di una singola unità può, a volte, darvi degli effetti vantaggi, ma si tratta di casi rari. Spesso e volentieri finirete per pentirvi di aver sperperato i vostri pezzi d’oro.
EQUILIBRISMO Una volta capite le risorse a disposizione, la sfida è cercare di mantenere un certo equilibrio e sfruttarlo per arrivare alla vittoria. Denaro, eroi, tempo e punti vita: tutto può essere speso per guadagnare vantaggio sugli avversari. Il primo posto è tutt’altro che garantito: non si tratta di un uno contro uno, dove le variabile sono più contenute: qui ci sono altri sette giocatori seduti al vostro tavolo.
Ricordatevi, in ogni caso, che in questi giochi (come nei battle royale) c’è sconfitta e sconfitta. Se non si è primi non si è necessariamente ultimi: piazzarsi tra i primi tre giocatori è comunque un buon risultato. Cercate di analizzare l’andamento della partita appena conclusa a mente fredda per capire cosa è andato storto a causa dei fattori casuali e su cosa invece potreste migliorare in futuro.
La prossima settimana vi offriremo una breve analisi dei tre Auto Battler principali sul mercato: Auto Chess, Teamfight Tactics e Dota Underlords.