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Iena Cruz, lo street artist che difende l’ambiente

A Tgcom24 parla il giovane artista milanese che utilizza pittura sostenibile per far respirare la città e combattere l’inquinamento atmosferico

tgcom24

Da New York a Roma, passando per Messico, Florida e Spagna. Dopo aver diffuso la sua arte in importanti città internazionali, Federico Massa, in arte Iena Cruz, arriverà nella città meneghina per realizzare un nuovo progetto focalizzato sulla diminuzione della plastica monouso in una fitta rete di locali milanesi, club ed eventi musicali. A Tgcom24 ha raccontato la sua idea ambientalista di arte.

In cosa consiste il suo nuovo progetto a Milano?
Nasce da un’unione di intenti con l’amica Maria Sole Bianco presidentessa di Wolrdrise Onlus, l’associazione che si occupa della conservazione e della valorizzazione dell’ambiente marino attraverso lo sviluppo di progetti focalizzati su educazione, creatività e divulgazione. 
 
Qual è l’idea principale? 
Creare un murale a tema marino, capace di assorbire l’inquinamento per trasformarlo in aria pulita. Un’opera che unisca street art, sostenibilità e sensibilizzazione su una delle emergenze ambientali più soffocanti.  
 
Si spieghi meglio. 

Mi riferisco all’inquinamento da plastica. L’iniziativa vanta infatti del supporto della Ocean Family Foundation e della collaborazione di North Sails. Entrambe fanno parte del progetto di "Worldrise No Plastic More Fun" il cui obiettivo è quello di sviluppare una rete di locali della vita notturna, club ed eventi musicali che eliminano la plastica monouso e la sostituiscono con alternative ecosostenibili. 
  
Può darci qualche numero concreto?
A questo impegno hanno aderito già circa 60 locali. È fondamentale ricordare che l’80% della plastica che finisce in mare proviene da fonti terrestri ed è principalmente monouso. Il murale meneghino sarà anche parte del progetto "Sea Walls: Artists for Oceans", iniziativa che vedrà coinvolti oltre 300 artisti in tutto il mondo con lo scopo di sensibilizzare il pubblico sulla situazione in cui versano gli oceani e tutto l’ecosistema marino. 
 
Qual è l’obiettivo di questa iniziativa? 
Ribadire che #ilmareiniziadaqui, dalle nostre città e dalle nostre azioni quotidiane che possono avere un impatto positivo o negativo per la salute degli oceani e di conseguenza per il futuro del pianeta. Sta a noi decidere come vogliamo fare la differenza. 
 
In che modo? 
Coinvolgendo chiunque desideri candidare il proprio palazzo o un edificio del quartiere affinché possa ospitare questo importante messaggio per la città, per gli oceani e per il pianeta. Dallo scorso 15 luglio fino al 15 settembre sarà possibile proporre il proprio palazzo inviando una e-mail a candidailtuomuro@worldrise.org con l’indirizzo e numero civico dell’edificio, una breve descrizione, alcune foto e specificando se la candidatura ha già ottenuto il consenso del condominio. In occasione della Green Week di Milano (26-29 settembre) verrà presentato ufficialmente alla città il bozzetto del murale, annunciando contestualmente il muro prescelto. 
 
Facciamo un passo indietro, perché ha deciso di trattare questi temi? 
È una reazione alla società contemporanea e una riflessione sugli effetti delle nostre azioni. Viviamo in un epoca definita ”Anthropocene”, ovvero dettata dall’impatto umano sul nostro pianeta terra. Le grosse catastrofi ambientali che ci vedono responsabili hanno avuto un grosso impatto sulla mia sensibilità, sia come persona che come artista. Si sono trasformate in una vera e propria esigenza espressiva. 
 
Quando ha iniziato a dipingere con la pittura sostenibile? 
Grazie a “Hunting Pollution”, realizzato lo scorso anno insieme a Yourban2030, ho avuto la possibilità di utilizzare per la prima volta l’Airlite una fantastica pittura innovativa capace di purificare l’aria. Questo ha reso il mio messaggio ancora più forte e la mia opera ancora più completa. Mi reputo fortunato di poter usare la mia visione espressiva per sensibilizzarmi e sensibilizzare. 
 
Quali sono i suoi murales più rappresentativi? 
Sicuramente “Hunting Pollution” realizzato a Roma, “Three-colored Heron” fatto a New York in collaborazione con Audubon Society per Audubon Mural Project, “Control” eseguito durante la seconda edizione di Blooop Festival a Ibiza . Nello spazio Danieli Art World Gallery in Florida invece ho realizzato “The Rebellion of Mother Nature” e “El TIburon”. Infine, in Messico ho dipinto “Turtle Bag” durante Akumal Festimal Queste opere hanno sempre qualcosa in comune, sono sempre in difesa del mondo animale e dell’ambiente, con l’idea di incanalare i nostri pensieri in una direzione atta alla preservazione e non alla distruzione.

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