Nella notte tra venerdì 26 e sabato 27 luglio una donna è morta al pronto soccorso dell'ospedale San Jacopo di Pistoia dopo aver aspettato per sette ore di essere visitata. Secondo le prime ricostruzioni la vittima, un'artista americana di 74 anni, si era recata nella struttura intorno alle 22 per dei forti dolori allo stomaco. Dopo sette ore di attesa è andata in coma e a nulla sono valsi i tentativi di rianimazione da parte del personale medico. Sul corpo è stata disposta l’autopsia.
In attesa della visita Joann Zinkand, da decenni cittadina pistoiese, aveva mandato un sms a un'amica: "Sono stanca e ho un dolore terribile alla bocca dello stomaco e sudori freddi. Sono tutta rotta, mi viene voglia di vomitare". "Quando sono arrivata io la situazione mi è sembrata subito critica" ha raccontato l'amica. "Joann era su una barella, sdraiata in modo scomposto e non lucida. Lamentava dolore ma non riusciva a parlare. Era madida di sudore, tutte le lenzuola erano bagnate e le si leggeva in faccia che la situazione era gravissima. Ho fatto presente agli addetti che la flebo era finita e che la mia amica stava sicuramente peggio di come l’avevo sentita io due ore prima, ma prima delle 5 del mattino non è stata visitata". Al momento del ricovero, Joann aveva in corso una pancreatite e un ictus. Poco dopo è morta.
Dopo aver appreso del fatto dalle righe del quotidiano La Nazione, il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Maurizio Marchetti, ha annunciato un'interrogazione perché sia avviata un'inchiesta sull'accaduto. "La risposta della Asl sul caso della paziente deceduta in pronto soccorso all'ospedale San Jacopo di Pistoia dopo ore di attesa per essere visitata non è accettabile: morire dopo avere aspettato 7 ore non è definibile decesso 'improvviso'" ha commentato Marchetti. "Sono indignato e lunedì presenterò un'interrogazione per chiedere alla Regione di avviare un'inchiesta. Non si può liquidare una simile vicenda con una delle solite minimizzazioni sullo stato dei pronto soccorso toscani". L'esponente di Forza Italia ha puntato il dito contro il governatore Enrico Rossi, dal 2000 al 2010 assessore alla salute.