Venerdì al Senato "è stata depositata la mozione del M5s che impegna il Parlamento a bloccare la Tav". E' quanto afferma il vicepremier Luigi Di Maio nel giorno della protesta dei No Tav in Val di Susa. "Ci avete venduti, come tutti gli altri. Sapevamo benissimo che alla fine i 5 Stelle avrebbero calato le brache sulla Tav, come le hanno calate su tutto il resto", ha commentato Alberto Perino, storico leader dei contestatori della Torino-Lione.
Il capo politico del Movimento ha aggiunto: "Il premier ha detto chiaramente che solo il Parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale per fermare l'opera. Bene, chi vuole mettere la faccia e la firma su un'infrastruttura del tutto inutile e fare un regalo a Macron, deve farlo dentro il Parlamento".
No Tav a M5s: "Basta prenderci in giro" - Perino, da parte sua, ha insistito: "Non prendeteci in giro, in un anno non avete mai detto una volta No Tav". Quello che infastidisce è che signori come la Castelli, come Di Maio, come Carabetta, come altri fanno comunicati incredibili dove si dichiarano ultra No Tav. Adesso che succede? Nulla, non c'è niente di nuovo sotto il sole".
Morra-Di Battista: no al "Partito Grandi Opere" - La Tav serve solo "al Partito delle Grandi Opere", ha invece affermato su Facebook Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, rilanciato subito dopo da Alessandro Di Battista. Morra ha contestato tutti gli argomenti a favore della realizzazione della Torino-Lione: "Che si sappia, non è scritto in nessun documento ufficiale, in nessuna dichiarazione di intenti, che l`Unione Europea finanzierà non più il 40%, bensì il 55% dei previsti 9,6 miliardi di costo dell`opera. E ricordo che i costi previsti quasi sempre sono decisamente inferiori rispetto ai costi a consuntivo".