Roma, carabiniere ucciso a coltellate: confessa uno dei due americani fermati | "Avevano rapinato pusher per punirlo"
Il vice brigadiere Mario Cerciello Rega è stato colpito durante un controllo mentre era in servizio in borghese. Il collega: "Ho provato a salvarlo".
Due americani sono stati fermati nell'ambito delle indagini sull'omicidio del 35enne vice brigadiere Mario Cerciello Rega, a Roma. Dopo ore di interrogatorio uno di loro ha confessato l'omicidio. Il carabiniere era stato accoltellato durante il servizio in borghese, svolto nella notte, in cui aveva bloccato due sospettati di furto ed estorsione: quando uno dei due ha estratto un coltello e lo ha colpito con 8 fendenti. L'ammissione è avvenuta dopo diverse ore di interrogatorio.
"Americani avevano rapinato pusher per punirlo" - Non un banale furto, erano in cerca di droga a Trastevere ma la sostanza acquistata era semplice aspirina: per questo hanno rubato la borsa del pusher nel tentativo di recuperare i soldi. Questa la dinamica della vicenda che ha portato all'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti i due ragazzi americani si erano recati a Trastevere per acquistare sostanze stupefacenti: dopo essersi resi conto di essere stati ingannati, hanno strappato la borsa allo spacciatore che conteneva il suo telefono cellulare.
L'uomo ha quindi contattato i due chiamando il suo numero di telefono per avere indietro la borsa. Il pusher avrebbe poi chiamato il 112 per comunicare che era stato scippato e che si era accordato con i due americani per la restituzione della borsa. A questo punto, all'orario stabilito i due carabinieri, in borghese, si sono recati in via Pietro Cossa. Lì hanno incontrato i due ragazzi con i quali è scoppiata una violenta colluttazione durante la quale il vicebrigadiere è stato colpito con otto coltellate risultate poi fatali.
Carabiniere ucciso a Roma: la ricostruzione
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