Il sindaco di Milano, Beppe Sala, esclude "ogni forma di collaborazione con il M5S, perlomeno con la guida politica attuale". Intervistato da Repubblica, il primo cittadino del capoluogo lombardo apre però a possibili scenari futuri differenti: "Ritengo necessario lavorare per riannodare i fili con quei milioni di elettori che hanno scelto il Movimento e noi dovremo essere pronti a costruire alleanze, anche con chi verrà dopo Luigi Di Maio", ha detto.
I doveri della sinistra - Il sindaco di Milano ha parlato dei tanti voti persi dalla sinistra, molti dei quali, si dice, siano confluiti nel M5s. "Molti sono dei nostri, o meglio lo sono stati. Quindi tornare a coinvolgerli è un dovere assoluto della sinistra. Quando finirà questo governo si dovrà andare ad elezioni".
"Smettere di attaccarci" - E proprio per dare una nuova spinta alla sinistra, secondo Sala la "precondizione necessaria" è "smettere di attaccarci a vicenda. Ma è fondamentale recuperare la nostra forza e la nostra vocazione riformista. Non possiamo continuare a confrontarci punto a punto con le chiacchiere della maggioranza, se no facciamo il loro gioco e continuiamo a prenderle".
Come battere Salvini - Tra i problemi che la sinistra deve porsi, di sicuro c'è quello su come porsi rispetti ai consensi guadagnati dalla Lega e da Salvini. "Salvini non può sperare di cavarsela sempre cavalcando l'immigrazione. Il suo è il governo di quota 100 e del reddito di cittadinanza, con risultati, peraltro, discutibili, ed è il governo che ha spazzato via le risorse del piano Industria 4.0". Il vicepremier è sempre ben piazzato nei sondaggi: "Non sono certo che quello a Salvini sia un voto di fiducia. Forse, anzi, gli italiani sono così sfiduciati che stanno solo premiando quello che appare come il più forte", ha aggiunto Sala.
Savoini e i "piccoli traffichini" - Infine, una battuta sul caso dei presunti finanziamenti russi alla Lega e il coinvolgimento di Savoini. "Quando vado all'estero io che sono sindaco mi faccio accompagnare dal personale delle nostre ambasciate e consolati, come dovrebbe essere normale e come ho fatto nei due viaggi americani. Questi si fanno accompagnare da piccoli traffichini".