Estate troppo hot

Tradimenti estivi: come affrontarli senza lasciarsi sopraffare

La fine delle vacanze ci riserva una brutta sorpresa: il nostro partner si è concesso qualcosa di troppo

© istockphoto

Abbiamo fatto le vacanze separate e, al momento di ritrovarsi, scopriamo che con il nostro compagno c’è qualcosa che non va. Lui ha negato per un po’, poi è stato costretto ad ammetterlo: ha fatto un incontro e non si è tirato indietro. La nostra sensazione è che ci sia crollato il mondo addosso. Scoprire un tradimento è un impatto duro e inevitabile, ma dal quale non dobbiamo lasciarci distruggere: occorre accettare la situazione e decidere il modo in cui vogliamo andare avanti, con lui o senza di lui.

UN PATTO DI FIDUCIA CHE SI ROMPE – Non c’è niente da fare, un compagno fedifrago fa esattamente questo: viene meno a un patto di fiducia con noi. Rabbia e senso di frustrazione sono giustificati e fisiologici: inutile negarli. Concediamo a noi stesse qualche tempo per assorbire l’impatto e confrontarci con la nuova realtà. In questa prima fase, lo sbaglio da evitare è negare che il fatto sia avvenuto e cercare di andare avanti come se tutto fosse come prima: questo porterà solo a nuova sofferenza.

COME REAGISCE IL NOSTRO CERVELLO – Un dispiacere grande come la scoperta di un tradimento scatena una serie di reazioni biochimiche nel nostro cervello: la scienza spiega che lo stress di una delusione d’amore provoca un picco nel rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore che a sua volta regola la produzione di adrenalina. Queste sostanze, che il nostro organismo produce nelle situazioni di pericolo, sono il modo in cui il corpo cerca di “darsi una mossa” e prepararsi all’azione.

PERCHÉ E’ SUCCESSO? – In un certo senso è la questione cruciale, anche se arrivare a una risposta non ci darà alcun conforto. Se il rapporto era già malato e si trascinava stancamente tra litigi e incomprensioni, la situazione è arrivata, per così dire a un capolinea fisiologico. Se invece si tratta di uno scivolone momentaneo, non è detto che il rapporto sia finito: sta a noi decidere se ce la sentiamo di continuare. In ogni caso, la prima cosa da fare è affrontare la situazione e aprire un dialogo serio e costruttivo. Abbiamo diritto a una spiegazione dal nostro compago: da qui occorre avviare un dialogo serio e, possibilmente costruttivo. Solo in questo modo avremo gli elementi per decidere se andare avanti oppure dire addio.

PARTIAMO DA NOI STESSE – In un momento così complesso e faticoso, abbiamo diritto a considerare come prima cosa quello che serve a noi stesse e che desideriamo. Restiamo in silenzio, se questo ci aiuta a ritrovare la calma di cui abbiamo bisogno, oppure circondiamoci delle persone a cui siamo più affezionate, per avere una sponda e una spalla a cui appoggiarci. Non neghiamo i nostri bisogni e le nostre necessità, a partire dal desiderio di sfogare una giusta collera.

GLI ASPETTI 2.0 - Se siamo davvero arrabbiate e, soprattutto, se abbiamo deciso di rompere, non dimentichiamo l’aspetto social del rapporto. Togliamo l’amicizia al nostro ex su tutti i social network, eliminiamo i profili e le pagine che frequentavamo insieme o che ci riportano troppo vicino a lui. Evitiamo però di riempire la nostra pagina di post pieni di veleno e di invettive; soprattutto, non facciamolo con gli amici. Oltre ad essere un comportamento sgradevole e poco educato, è una vendetta inefficace, da cui si trae pochissima soddisfazione. Meglio chiudersi nel silenzio e dedicarsi agli amici reali invece di quelli virtuali.

VOLTARE PAGINA – Se abbiamo deciso che la nostra storia è finita, tanto vale dare un taglio netto. Dopo la rottura, cerchiamo di cambiare le nostre prospettive: scegliamo luoghi diversi per incontrare i nostri amici, evitiamo le conoscenze comuni che potrebbero farci rivivere troppo intensamente il dolore del distacco, dedichiamoci a un nuovo passatempo. Facciamo qualcosa per sentirci di nuovo bene con noi stesse, ad esempio con un taglio di capelli o con un nuovo look: insomma, oltre a cambiare partner, cerchiamo anche di cambiare vita.