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Nuova ordinanza di cattura per l'orso M49, insorgono gli animalisti: "Scandaloso, è una condanna a morte"

La Lega antivivisezione fa appello al ministro dell'Ambiente Sergio Costa, mentre spunta una proposta: "Potrebbe essere adottato dal Parco nazionale d'Abruzzo"

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Arriva una nuova ordinanza di cattura per l'orso M49, in fuga sui monti intorno a Trento da giorni. E' quella del presidente della Provincia di Trento Maurizio fugatti, che ordina "di procedere all'abbattimento" in caso di "pericolo grave per l'incolumità di terzi o degli operatori del Corpo forestale trentino". Ma gli ambientalisti insorgono definendo l'ordinanza "infondata e illegittima" e c'è chi chiede che l'animale venga adottato dal Parco nazionale d'Abruzzo.

"Tutto ciò che era possibile fare è stato fatto nella vicenda dell'orso M49", ha detto Fugatti. "Il recinto perimetrale del centro Casteller era sempre attivo ma l'orso, che già conosceva gli effetti delle recinzioni elettriche dopo gli attacchi precedenti alle greggi, prima ha iniziato a scavare alla base della recinzione, mostrando aggressività nei confronti del personale che lo stava controllando a distanza. Poi con un balzo di due metri si è arrampicato sulla recinzione incurante delle scosse elettriche. A questo punto il personale si è allontanato per motivi di sicurezza e, dopo dieci minuti, ha accertato che l'orso era fuggito".

Dopo l'annuncio sulla nuova ordinanza, le minoranze hanno immediatamente chiesto il documento per poter avviare il dibattito.

Gli animalisti: "Ordinanza scandalosa" - Si tratta di un'ordinanza "scandalosa, eticamente inaccettabile, scientificamente infondata e quindi illegittima" secondo la Lega antivivisezione. "Una condanna a morte, mascherata da atto amministrativo, che pende sull'orso M49, catturato nella notte tra il 14 e il 15 luglio, poi subito fuggito e da ormai una settimana 'ricercato' speciale dell'amministrazione trentina", si legge in una nota della Lav, che rivolge un appello al ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, a recarsi in Trentino con i carabinieri forestali "assumendo il comando delle operazioni e della gestione della fauna selvatica in quella provincia".

"Si tratta di un'ordinanza-fotocopia, che ricalca quelle emesse durante l'amministrazione di centrosinistra e che hanno condotto all'uccisione delle orse Daniza e KJ2", commenta Massimo Vitturi, responsabile Lav area Animali Selvatici. "Il presidente Fugatti - aggiunge - agisce in piena continuità con l'amministrazione precedente, autorizzando l'uccisione di un orso con il pretesto di una sua ipotetica pericolosità legata alla fuga dal micro-recinto in cui era stato rinchiuso. Non è accettabile che un orso possa essere ucciso solamente per essere fuggito dal luogo che avrebbe rappresentato la sua condanna all'ergastolo, una scelta che chiunque di noi avrebbe tentato trovandosi ingiustamente incarcerato, accusato delle peggiori nefandezze. Per cosa poi? Semplicemente per essersi sfamato, nel modo che la natura ha previsto per la sua specie".

E ancora: "Nonostante la Provincia di Trento abbia sempre perseguito le sole ipotesi della cattura e dell'uccisione, riteniamo che la soluzione si sia già realizzata e che la stessa difficoltà di catturare M49 confermi quanto di lui già sapevamo, ovvero che si tratta di un orso diffidente ed elusivo, e che non rappresenta un pericolo di alcun genere, né per la popolazione trentina, né per i turisti".

Ong: "Lo adotti il parco d'Abruzzo" - Il presidente della Comunità montana Peligna (L'Aquila) Eustachio Gentile propone che il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise adotti l'orso. Gentile ha scritto al presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti (Lega), proponendo di trasferire M49 (una volta catturato di nuovo) nel Centro visita dell'Orso di Villavallelonga (L'Aquila). Il Centro ha un'area cintata di 20 ettari, dove per 25 anni sono stati ospitati due orsi marsicani, Sandrino e Yoga.

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